Fondo efficace fino in fondo?

Il fondo salva-stati Efsf, che in linea teorica dovrebbe essere in grado di garantire interventi fino a 1000-1200 miliardi a favore degli stati dell’eurozona maggiormente in difficoltà (Grecia, Portogallo e Irlanda), ha già subito una battuta d’arresto che pone preoccupanti spunti di riflessione sulla reale efficacia dello strumento per superare la crisi. Sono bastati alcuni giorni di ‘’montagne russe’’ sui mercati perché l’emissione di titoli per 3 miliardi di euro nell’ambito degli aiuti all’Irlanda, prevista per questa settimana, fosse al momento congelata, ‘’almeno fino alla prossima settimana’’.  Il Fondo aveva già fissato la riduzione dell’importo da 5 a 3 miliardi e la durata dell’emissione da 15 a 10 anni; ora l’emissione viene addirittura momentaneamente bloccata proprio per le ‘’condizioni di mercato volatili’’. La questione rilancia la discussione sulla capacità o meno dell’Efsf di intervenire come compratore di ultima istanza e sui pro e i contro di affidare in misura maggiore questo ruolo alla Bce. Al momento Dublino ha riserve per 11,6 miliardi e il rischio di default non è, quindi, immediato. L’effettivo rinvio alla prossima settimana dell’emissione sarà legato all’esito del G20 di Cannes e alla questione sul referendum greco. Zone d’ombra persistono sull’effettivo meccanismo di funzionamento del fondo e anche in relazione alla capacità massima teorica di 1000-1200 miliardi gli analisti nutrono dubbi sull’efficacia dell’Efsf qualora la galoppata dei tassi in Italia e Spagna dovesse proseguire. Nonostante ciò l’eventuale ampliamento del ruolo della Bce come compratrice di ultima istanza di bond non è vista di buon occhio da alcuni paesi del Nord Europa: il governatore della Banca centrale olandese è uno di quelli favorevoli al proseguimento della Bce nell’acquisto dei titoli ma solo entro certi limiti. Complessivamente fino a questo momento il Fondo ha raccolto 13 miliardi in tre distinte emissioni. Solo negli ultimi giorni gli spread dei titoli di Stato decennali rispetto ai bund tedeschi hanno aumentato la forbice fino a 160 punti base. Fortunatamente almeno Standard & Poor’s non registrerà la partecipazione al Fondo come debito pubblico e non prevede ‘’cambiamenti nei rating degli stati che partecipano all’Efsf in conseguenza dell’aumento del contributo.

Fondo efficace fino in fondo?