Fondi Zombie - Dott. Jekyll, Mr. Hyde e la riserva `indiana` de Il Sole 24 Ore
Investire oggi in singoli fondi azionari country, nazionali, non ha più molto senso, e tanto meno se il paese è l’Italia. Poteva aver senso 25 anni fa quando l’Italia appariva come la Corea d’Europa o per chi era pervicacemente affezionato alla lira. Oggi non più così, ma il fatto che i fondi azionari Italia siano stati a lungo l’ossatura portante dell’investimento azionario nel nostro Paese fa si che ce ne sia ancora un buon numero sul mercato. Morningstar ne conta 92.
Andare a vedere come si sono comportati nell’ultimo triennio, quindi può essere utile. In questa analisi siamo accompagnati dalla coppia formata dal Dr. Jekyll e Mr. Hyde.
Il FTSE MIB del 29giugno 2009 chiuse a quota 18.942,22, quello del 29 Giugno 2012, tre anni dopo, a quota 14.274,37, con una perdita cumulativa del 24,64% pari al 7,62% annualizzato su base triennale.
Come si sono confrontati i fondi azionari Italia nel frattempo?
Ecco prendiamo i primi cinque fondi per rendimenti a tre anni e gli ultimi sei per rendimenti annualizzati a 3 anni
Axa WF Framington Italy +3,12%
Fidelity Italy +0,78%
Lemanik High Growth -0,40%
Mediolanum Flessibile Italia -0,57%
Schroeder Italian Equity -0,72
Gesti-re Alboino Re -12,39%
AcomeA Italia 1 -9,46%
Eurizon Azioni PMI Italia -8,50%
AZ Fund Italia Trend -8,27%
Eurizon Equity Italia -7,73%
Azimut Trend Italia -7,68%
Prima considerazione. Le case straniere si impongono sul nostro mercato azionario quanto a rendimenti. Può apparire paradossale, ma in termini di rendimenti netti offerti al cliente sull’azionario Italia le case straniere battono le case italiane. Le case italiane dovrebbero conoscere il mercato domestico meglio di quelle straniere, avere gli analisti finanziari migliori del Paese, eccellere almeno sul campo da esse meglio conosciuto. Non è così, ed è l’ennesimo emblema della scarsa meritocrazia che pervade il Paese.
Se si guarda al rendimento a 10 anni, il giudizio non cambia, anzi. In testa le migliori case sono, nell’ordine, Fidelity, Axa, Schroeder, Willerequity. In fondo, a partire dalla peggiore, le case sono Gesti-re, Eurizon, AcomeA, Mediolanum, Pioneer, AZ. Tra la prima casa straniera (Fidelity) e l’ultima italiana (Gesti-re) ci sono quasi 7 punti all’anno di rendimento differenziale che, su base decennale, fanno una differenza abissale.
Seconda considerazione. Di fatto la classificazione di Morningstar “azionari Italia” mette insieme pere e mele, fondi azionari puri e fondi flessibili (secondo la classificazione di Assogestioni) dedicati all’azionario Italia. E qui sta la seconda sorpresa. Con un indice azionario negativo del 24,64% ci si sarebbe aspettato che i fondi azionari puri avessero fatto peggio dei fondi sedicenti flessibili.
Non è così, per lo meno non è sempre così. Tutti i fondi in testa alla classifica, con eccezione per Mediolanum Flessibile, sono fondi azionari puri, quindi vincolati ad una percentuale minima di investimento azionario. Il che sta a significare che il lavoro di stock picking ha comunque dato alcuni frutti.
In fondo alla classifica i fondi AZ Fund 1 Italian Trend e Azimut Trend Italia sono classificati come flessibili ma, evidentemente hanno fatto un uso errato o, meglio, troppo ridotto della loro dichiarata flessibilità.
Se si prende ad esempio AZ Fund 1 Italian Trend (una stelletta Morningstar, 150 milioni di massa gestita), da una parte il grafico rivela un’ elevata indicizzazione ….
…. dall’altra parte la composizione del fondo al 30.12.2011 segnalava che ben il 35% del fondo era investito nel future che replica il FTSE MIB (nonostante una commissione di “gestione” dell’1,8% che, per oltre 1/3, evidentemente è in realtà una commissione di “replicazione” …)
Ed ora è finalmente spiegata la presenza qui con noi del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde. Essi adorano i fondi con una “doppia personalità”, quella dichiarata (flessibile) e quella effettiva (indicizzata alla grande).
Terza considerazione. Ora si può intuire perché Il Sole 24 Ore indica ogni anno il premio “Alto Rendimento” (quello con l’ovetto d’oro come simbolo) per le migliori case di gestione italiane. Prima crea una specie di “riserva indiana” protetta in cui si tengono separate le sgr italiane da quelle estere e poi le premia. Ma, come nella assegnazione degli Oscar di Hollywood si premia il miglior film straniero, per salvare le apparenze dà anche 1 premio su 26 (sic!) anche al miglior gestore di fondi esteri.
“Così useranno quel premio per mascherare la realtà e farsi fare un po’ di pubblicità sul giornale” ci suggerisce con un ghigno satanico Mr. Hyde.
Zombie Terminator
IMPORTANTE: LA RUBRICA FONDI ZOMBIE RIPARTIRA` A SETTEMBRE
COSA SONO I FONDI ZOMBIE?
Esiste una ampia casistica di fondi di investimento che potrebbero definirsi “zombie”, morti finanziari viventi.
Il caso più ovvio e frequente è naturalmente quello della “insostenibile leggerezza” con cui alcuni fondi perseguono nel tempo strategie regolarmente e gravemente perdenti, senza che sovvengano ripensamenti nelle strategie da parte dei gestori o sussulti di buon senso da parte dei clienti sottoscrittori, vittime della “sindrome di Stoccolma”.
Poi ci sono fondi che sottoperformano gravemente i rispettivi benchmark, al punto che sostituirli semplicemente con degli Etf “stupidi” apparirebbe una mossa estremamente intelligente.
Ci sono anche fondi che non mostrano performance apparentemente devastanti ma che, pur con perdite modeste, tradiscono clamorosamente la loro missione di rendere almeno qualche punto percentuale in più dei prodotti monetari: taluni fondi long/short, alcuni market neutral, alcuni flessibili, ecc..
Ci sono fondi senza massa adeguate che, anche per questo, vedono il patrimonio eroso dalle commissioni.
E via discorrendo …
Questi prodotti non hanno una reale ragione di esistere, in quanto non arrecano alcun beneficio ai loro sottoscrittori in termini di rapporto rischio / rendimento.
Spesso i prodotti in fondo alle rispettive classifiche di categoria ben si prestano a delle amare riflessioni … peccato che esse non siano fatte in seno alle rispettive società di gestione. A questi gestori manca il contraddittorio con un soggetto indipendente e non coinvolto emotivamente nella gestione che li guidi al ripensamento delle strategie di gestione o all’aggiornamento delle competenze professionali.
Esamineremo alcuni casi singolari con una certa regolarità. Segnalateci i vostri fondi zombie preferiti.
Come Virgilio accompagnò il Somma Poeta nel suo viaggio descritto nella Divina Commedia, ogni settimana un nuovo mostro ci accompagnerà alla scoperta dell’orrido mondo dei fondi zombi.