Fisco, ogni anno centinaia di milioni rubati dal nostro portafoglio
Ogni anno circa un milione di contribuenti non in regola con il fisco, o che autocertificano dichiarazioni irregolari, gode di prestazioni sociali agevolate.
Centinaia di milioni di euro potrebbero essere recuperati o utilizzati più correttamente. Il tutto semplificando gli adempimenti dei cittadini anche trasferendo la gestione dall`Inps all`Agenzia delle Entrate. Lo rileva Lef (Associazione per la legalità e l`equità fiscale) riferendo che dal rapporto Isee 2011 emerge che nel 2010 sono state presentate 7,4 milioni di dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) e i cittadini interessati all`Isee sono circa 18,5 milioni, cioè oltre il 30% dell`intera popolazione italiana. Ma, ad oggi, continua Lef, non è ancora operativa la procedura che incrocia i dati Isee, gestiti dall`Inps, con quelli dell`Anagrafe tributaria. Pertanto, prosegue l`associazione, non viene verificata in automatico la concordanza tra i dati delle dichiarazioni dei redditi e quelli Isee, che interessa circa 19/20 milioni di posizioni fiscali. In concreto il controllo di conformità, dice ancora Lef, viene operato solo in casi limitati, dagli enti che su base convenzionale accedono all`Anagrafe tributaria. Da un`indagine effettuata a campione in sede locale è emerso che non meno del 6% delle dichiarazioni Isee controllate sono risultate irregolari, cioè riportano dati difformi da quelli risultanti nella dichiarazione dei redditi. Da ciò consegue, sottolinea Lef, che oltre un milione di cittadini (6% di 19 milioni) potrebbero annualmente godere indebitamente di prestazioni sociali. Lo spostamento della banca dati dell`Indicatore della situazione economica equivalente dall`Inps all`Agenzia delle entrate, afferma Lef, riduce sensibilmente i costi di gestioni del sistema Isee che coinvolge quasi venti milioni di cittadini, genera risparmio per il welfare, colpendo i furbi e gli evasori che beneficiano illecitamente di prestazioni sociali agevolate, e semplifica gli adempimenti a carico dei cittadini.
Si tratta, afferma Lef, di una riforma abbastanza semplice, attuabile in tempi rapidi e in grado di garantire una più corretta utilizzazioe delle risorse pubbliche nel tempo con risparmi significativi nella gestione e benefici diffusi in termini di equità del sistema. L`Isee viene ormai utilizzato per molte prestazioni sociali erogate in funzione del reddito da Stato, regioni, comuni, Università, ecc. Renderlo più efficiente e razionale oltre che utile è doveroso. Va considerato inoltre, prosegue l`Associazione, che dall`azione di controllo dell`Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza scaturiscono ogni anno diverse centinaia di migliaia di accertamenti che comportano la rettifica dei redditi dichiarati dai contribuenti. Una parte di tali rettifiche riguarda certamente soggetti che hanno presentato la certificazione Isee. Basti pensare che nel 2011 l`Agenzia delle entrate ha notificato 678.514 accertamenti fiscali a persone fisiche per redditi evasi in tutto o in parte, con un`adesione del 38,6%. Tenuto conto dei redditi medi dichiarati dai soggetti accertati è quindi probabile, continua Lef, che una parte non irrilevante di essi e dei loro familiari abbiano goduto e continuino a godere di prestazioni sociali e assistenziali agevolate per il solo fatto che l`Inps e gli enti erogatori ignorano l`esistenza di accertamenti fiscali a loro carico. Una stima prudenziale può far ritenere il loro numero non inferiore ad alcune decine di migliaia che si aggiungono ai casi di disallineamenti tra il dichiarato al fisco e l`autocertificato Isee di cui già si è detto.
Il danno complessivo per la collettività con ogni probabilità, afferma ancora Lef, supera diverse centinaia di milioni di euro. Tutto ciò accade perchè inopinatamente il legislatore non ha incardinato la gestione della banca dati Isee nell`ambito dell`Anagrafe Tributaria come pure sarebbe stato ben più logico. Difatti l`Anagrafe Tributaria, cioè il sistema informatico dell`Agenzia delle entrate, conclude Lef, avrebbe potuto rilevare in automatico le eventuali irregolarità e riversare direttamente ai fini Isee i risultati delle rettifiche fiscali effettuate a carico dei soggetti che godono di prestazioni sociali agevolate, poichè già possiede e gestisce i dati reddituali e patrimoniali dei contribuenti.