Fiscal compact, ecco cosa cambia (o forse no) con la vittoria di Hollande

La vittoria del candidato socialista Francois Hollande alle elezioni presidenziali francesi è un male necessario.

Fiscal compact, ecco cosa cambia (o forse no) con la vittoria di Hollande

Rompe l`asse `Markozy` che ha governato le politiche dell`Eurozona negli ultimi anni. Anche se Sarkozy, con un po` di presunzione, avrebbe potuto pensare che la sua partnership con il Cancelliere Angela Merkel fosse alla pari, era chiaro che le politiche europee fossero guidate dal pensiero tedesco. Sfortunatamente, la medicina dell`austerità prescritta dall`asse stava portando il paziente europeo alla morte, in particolare i suoi membri più malati non abbastanza forti da sopportare il dosaggio. Hollande ha affermato di voler rinegoziare il fiscal compact concordato dagli stati membri. Questo potrà certo aprire la strada a un periodo d`instabilità, con le agenzie di rating che faranno sentire il loro disappunto, ma un tale provvedimento nasce dal pragmatismo di chi sa che serve fare qualcosa in più per promuovere la crescita.
 
Per Sarkozy, un cambio di marcia così improvviso sarebbe stato difficile se non impossibile. Per Hollande, invece, è relativamente facile dal momento che la sua vittoria gli dà mandato per il cambiamento. La Germania sarà in grado di tollerare un tale cambio di approccio? Probabilmente sì, anche perché l`unica alternativa è rischiare di rimanere isolati dalle dinamiche dell`eurozona. I mercati perdoneranno? Probabilmente sì, altrimenti l`Europa rischia di diventare un caso da manuale del cosiddetto Paradosso del Risparmio. Cambiare l`approccio e concentrarsi maggiormente nel far muovere ancora l`Europa piuttosto che in implacabili tagli è esattamente ciò che il dottore dovrebbe prescrivere.

In termini di posizionamento, rimaniamo dell`opinione che nonostante l`attuale scenario sia possibile comporre un portfolio di titoli accuratamente selezionati, dotati di una certa liquidità e di valutazioni interessanti. In un momento in cui i leader del mondo occidentale stanno tentando disperatamente di gestire l`inflazione, ci sembra significativo che aziende globali basate in Europa abbiano il potenziale di ricompensare in modo straordinario l`investitore paziente. Tanto più se i loro titoli sono scambiati a valutazioni interessanti. Ora come non mai, la rara ma fondamentale materia prima è la pazienza.

di John Bennett, Director of European Equities di Henderson Global Investors

Intanto Angela Merkel si prepara ad «accogliere a braccia aperte» Francois Hollande, eletto ieri alla successione di Nicolas Sarkozy, ma lo ammonisce che non c`è possibilità di rinegoziare il fiscal compat. «Semplicemente, ciò non avverrà» ha avvertito la cancelliera in conferenza stampa a Berlino. «Il patto fiscale è stato definito e deve essere portato avanti» ha aggiunto la Merkel che ha espresso la sua opposizione a programmi di crescita finanziati attraverso una crescita del debito. Ma l`Ue, ha ricordato, ha avviato un dibattito su come sostenere la crescita: «Siamo nel mezzo di una discussione» sulla crescita, ha concluso la Merkel « e la Francia, con il suo nuovo presidente, può dare un suo contributo».

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