Finanza Comportamentale Vs Mercati Efficienti: due a zero

Mentre tutto l`establishment bancario utilizza modelli di consulenza basati sull`ipotesi di mercati efficienti, la realtà operativa va in tutt`altra direzione. I recenti casi dell`aumento di capitale dell`Unicredit e il collocamento da parte della Germania di bond con rendimenti negativi dimostrano la scarsa razionalità degli operatori. La teoria dei mercati efficienti si basa essenzialmente su un assunto: è impossibile prevedere il futuro andamento dei mercati finanziari, poiché i prezzi in un dato momento esprimono tutta l`informazione rilevante. Mano a mano che nuove notizie vengono alla luce, il valore di mercato degli strumenti finanziari quotati si adeguerà immediatamente. Se è vero che è impossibile prevedere quali saranno gli eventi di domani, è altrettanto impossibile battere il mercato finanziario.

Secondo un`intera scuola economica cui appartengono premi Nobel ed insigni accademici del calibro di Sharpe, Black, Scholes e Merton, il prezzo delle attività finanziarie seguirebbe un percorso analogo a quello delle molecole nell`ambito del processo fisico del calore. Il rendimento di un`attività finanziaria sarebbe in parte determinato dai `fondamentali` ed in parte da una variabile casuale non prevedibile. Poiché i fondamentali sono noti ma la `deriva` no, l`unica strategia possibile per investire in modo avveduto è quella del buy and hold. Confidando infatti sul progresso tecnologico ed economico che fa miglirare i fondamentali economici di una nazione e del mondo intero, i mercati azionari sarebbero sempre impostati al rialzo, seppur con delle sporadiche crisi.
Un universo costituito da soggetti razionali che massimizzano la propria utilità attesa in condizioni di incertezza non appartiene però al nostro mondo. Inoltre i mercati non si muovono in modo lento e con la linearità tipica della curva a campana, ma in modo violento e schizofrenico. Infine le crisi sono un fenomeno intriseco al mercato e accadono con frequenza eccessiva rispetto a quanto previsto dalla teoria economica classica.

Due episodi recenti dimostrano in modo inequivocabile che le persone agiscono in modo molto meno razionale di quanto la teoria economica vorrebbe fare credere. L`asta di Bubill a sei mesi del 9 gennaio 2012 ha espresso rendimenti negativi per la prima volta nella storia e pari a – 0,0122%. Questo significa, in concreto, che gli investitori hanno utilizzato i titoli a breve della Germania come surrogato della cassetta di sicurezza. Così come la detenzione di contanti presso il caveau della banca implica il pagamento di un canone di locazione, allo stesso modo i sottoscrittori dei Bubill si troveranno alla scadenza con un importo inferiore a quello investito. Trovo difficile dare un senso a questo comportamento, se non fosse per il fatto che il limite imposto ai prelevamenti in contanti renderebbe impossibile la detenzione di mezzi liquidi in altra forma. Investire, per definizione, significa cedere ad altri la disponibilità dei propri mezzi finanziari al fine di ottenere un rendimento dalle somme impiegate.
Il secondo caso riguarda l`aumento di capitale di Unicredit, le cui azioni sono precipitate di valore a partire dai giorni precedenti l`operazione. Che senso ha che un`azienda – in termini generali – raggiunga livelli così bassi? Certo, il prezzo prossimo allo zero non è condizione sufficiente per giustificare l`acquisto delle azioni. In fin dei conti anche aziende in concordato preventivo, o comunque in condizioni di dichiarata insolvenza, capitalizzano in borsa valori ridicoli.

Ma molte volte la depressione colpisce gli umori di tutti gli investitori, che gettano dalla finestra azioni di società con ottime prospettive di crescita e con buoni rendimenti in termini di redditività del capitale investito.
Se ha senso penalizzare i perdenti, l`investitore razionale non dovrebbe accanirsi contro quelle `barche` che, pur imbarcando acqua a causa della tempesta, sono tutt`altro che in procinto di affondare. Eppure accade anche questo.
Se è vero che i mercati sono imprevedibili, è altrettantovero che il comportamento umano li rende inefficienti. I grandi movimenti tendono a persistere, sia al rialzo sia al ribasso, per parecchio tempo. Ecco allora che una semplice strategia di monitoraggio e di gestione dei trend sarà in grado di permettere all`investitore `emotivamente intelligente`, per citare Daniel Goleman, di realizzare cospicui utili come ben sanno i risparmiatori che utilizzano un modello trend following.

Scritto per Ifanews da Giacomo Saver, bancario pentito. Conoscetelo su:
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