Fiat: la sfida verde-oro

Storico sorpasso del Brasile sull`Italia, dopo 111 anni, come principale mercato di riferimento per il gruppo del Lingotto: il Brasile guida, dunque, la strategia di globalizzazione cavallo di battaglia di Marchionne e rappresenta il principale trampolino di lancio per l`obiettivo di 6 milioni di auto, dichiarato dall`A.D. Il maggiore paese sudamericano si è posizionato nel 2010 come quarto mercato mondiale dell`auto dopo Cina, Stati Uniti e Giappone. Nello stesso anno le vetture immatricolate sono state 3,3 milioni e dal 2002 ad oggi le vendite sono aumentate del 140%. Fiat è presente in Brasile da ormai 35 anni con il sito industriale di Betim, nello stato del Mina Gerais, in cui vengono realizzati circa 800 mila veicoli all`anno. Nei primi nove mesi del 2011 la quota di mercato di Fiat in Brasile è stata del 22,22% con 561 mila e 692 unità vendute. Subito sotto si è piazzato il gruppo Volkswagen, con una quota del 20,59%, seguito da General Motors e Ford. Il cavallo di troia con cui Fiat intende consolidare il suo primato verde-oro sarà, a partire dal 2012, la nuova Palio che potrebbe essere esportata anche in Europa per inserirsi tra Panda e Punto nel segmento low-cost. A livello industriale è in corso la realizzazione di uno stabilimento Fiat a Suape, nello stato di Pernambuco, che sarò attivo nel 2014 con una capacità produttiva di 200 mila auto all`anno e che permetterà all`azienda italiana di superare quota un milione annuo di vetture prodotte in Brasile. Ma il gruppo non si ferma qui e annuncia nel paese carioca l`investimento di ulteriori 5 miliardi di euro nei prossimi 3 anni. I competitors, anche se ancora decisamente dietro Fiat, non stanno a guardare. Renault Nissan, con un investimento di 200 milioni, aumenterà la capacità produttiva del sito di Curitiba per passare da un volume di 195 mila auto prodotte l`anno a 224 mila. Il modello principe per la penetrazione del mercato brasiliano è rappresentato dalla Renault 4x4 Duster. Finora Nissan ha prodotto in brasile solo veicoli commerciali, conquistando l`1,2% del mercato, obiettivo rivisto al 5% entro il 2016. Complessivamente il gruppo nel 2010 ha conquistato il 10,3% di quota nel mondo e il 5,9% in Brasile. Il nuovo obiettivo del presidente del gruppo, Carlo Ghosn, forte della sua esperienza in Argentina, è arrivare nel 2016 all`8% facendo del Brasile il suo secondo mercato di riferimento (attualmente è il terzo dopo Francia e Germania). Psa Peugeot Citroen ha risposto nel 2010 con un investimento di 530 milioni per la realizzazione della fabbrica di Porto Real: porterà la produzione del gruppo transalpino da 150 a 220 mila unità annue, con un forte incremento della rapidità delle linee produttive. Vita più dura per le aziende cinesi e coreane come Hyundai, che non sono presenti sul territorio con linee produttive di proprietà e che sono costrette al momento a ricorrere all`esportazione: il governo brasiliano, infatti, ha innalzato pesanti barriere doganali sulle importazioni, penalizzando appunto i marchi asiatici.

Fiat: la sfida verde-oro