FASE PERLOMENO INTERLOCUTORIA. SOLO SCADENZE TECNICHE?

FASE PERLOMENO INTERLOCUTORIA.  SOLO SCADENZE TECNICHE?

Milano, 19 febbraio 2023. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari

Incominciano a battere in testa i mercati azionari  USA ed in parte anche quelli Asiatici ed Europei, che paiono non andare da nessuna parte.
Mentre invece continuano ad essere pesanti quelli obbligazionari, adeguandosi al vigoroso quanto tardivo, rialzo dei tassi, che dovrebbero continuare a nostro avviso come minimo per tutto il 2023, con minor intensita' e frequenza, fino a portarsi, poco sopra il 5%.
Di pari passo il cross euro dollaro  che dopo aver lambito gli 1,10 forte resistenza anche psicologica, è  ritornato poco sopra  i supporti di 1,06, vecchie resistenze.
L' importanza di acquistare sempre  prima il dollaro sulle reali resistenze di 1,0950, contro euro e poi dopo acquistare  il Treasury a 2 anni scadenza gennaio 2025 molto vicino ai massimi, con un rendimento reale di 4,85/90% e con possibilità di toccare anche un 5/5,20%, con il corso del Treasury sui supporti di 88/88,50, è sotto gli occhi di tutti, come da noi più volte anticipato.
Temiamo che oltre ad esserci ormai da mesi una tendenza  rovesciata  che premierà ancora il rendimento del 2 anni rispetto al decennale USA, che ormai rimane meno interessante, il mercato azionario possa essere venduto a piene mani a favore appunto  dei Treasury.
Ed a cascata sui mercati azionari Asiatici ed Europei
FTSEMIB
Non dimentichiamoci  comunque del nostro Ftsemib, che della serie "più l'elastico si tira e più deflagra quando si rompe"....
Temiamo infatti che possa fare un doppio massimo decrescente    (27800/900) rispetto ai massimi del 2022 posti poco sotto  i 28500/600 ed in poche sedute andare a testare 25500/600, nuovi supporti di breve, vecchie resistenze.
Il futuro, oltre, il medio lungo termine, e quindi i doppi tripli minimi, di cui a precedenti interviste, sarà nelle mani di molte, troppe variabili, note ed ancora  nascoste, come inflazione, stagnazione, recessione, comunque cigni ...." Grigi" e non Neri!
Questi ultimi potrebbero solo fortemente aggravare l' attuale situazione Italiana, appunto nel breve. 
E sappiamo che trattasi di Pandemia&Conflitto, ma non solo, purtroppo.
ENI&Tenaris
Il petrolio continua sempre, ormai da mesi, nel fluttuare fra 70/72 dollari di WTI e 78/80 ma stante così le previsioni esposte, sarà statisticamente più facile vederlo sui 60 che sui 90 dollari.
Quindi attenzione per ambedue i titoli, ENI e, ormai sui massimi, soprattutto il secondo, Tenaris, che con detto probabile  calo potrebbe avere molte più serie ripercussioni.
Tenaris, in particolare, dopo essere passato negli ultimi 12 mesi, dai 10 euro ai poco sotto 18 euro, massimi assoluti, ha veramente necessità di una decisa pausa di assestamento, anche dopo quasi il 5% lasciato sul terreno Venerdì. Quindi alleggerire/vendere  secondo opportunità.
E non rientrare se non in piccole quantità o con acquisto opzioni call, che al di sotto dei 14,50/15 euro, ma a piramide rovesciata.
Altro discorso per ENI, la regina del nostro listino, sempre collegata al prezzo del petrolio ma molto meno volatile, molto liquida e con spread irrisori , anche per le opzioni. E con un ottimo dividendo distribuito come acconto in Autunno e saldo in Primavera.
Qui negli ultimi 12 mesi il percorso e' stato più regolare ed in un range  fra 10,20/10,50 e  14,50/14,80. Qui si può iniziare ad accumulare, sempre a piramide rovesciata a partire da 13,50/13,80, ma coprendo con vendita di opzioni call  scadenza Giugno Settembre, strike 14/14,50 rispettivamente.
Azimut&Fineco
Il tema della settimana scorsa rimane sempre Azimut, al centro di interessi nell' ambito anche di un processo di integrazione e razionalizzazione in atto da mesi. O altro?
Ora si attende una smentita o una chiara  conferma, ma anche movimenti sugli altri principali e settoriali players e non solo.
Arrivata sui massimi  di 24 euro degli ultimi 12 mesi con Venerdì 17 molto negativo, per giunta nella giornata delle tre streghe, risposta opzioni e derivati,  è stato uno dei titoli più coinvolti  lasciando sul terreno, da metà settimana e dai massimi di poco meno di 24 euro, fino a Venerdì, un buon 5%.
Per poi recuperare  mezzo punto percentuale, dai supporti di 22,50/60. Se dovesse bucare  detti supporti, che per il momento hanno tenuto, attendere 21,80/90 prima di riaccumulare.
Se dovesse invece mantenere le attuali quotazioni poco sotto 22,80/90, meglio per un operazione prettamente speculativa, acquistare con opzioni call a breve termine strike 23.
Invece Fineco ha tutta un ' altra storia.
Percorso lineare sempre in crescita a traino comunque degli altri competitors.
Poi un fase di "raffreddamento" dovuto, (nei 12 mesi un gain di oltre il 70 %, passando da 10 euro a poco più di 17,20.
Ritracciamento fino a Venerdi  in range fra 14,60 e 14,90, sempre in moderato rosso.
Fineco va acquistata sempre a piramide rovesciata fra i 12,50 ed i 13,50 e servita in trading  poco sotto i massimi segnalati, dove indubbiamente esistono più "rubinetti aperti" che tendono a raffreddare il pur ottimo titolo.
Mantenere una piccola parte, poiché non trascureremmo la possibilità che il titolo possa subire il destino di un operazione straordinaria.