Facciamo il punto su Fed e Bce
La scorsa settimana la Fed non ha deluso e ha annunciato interventi di politica aggressiva.
L’annuncio è stato positivo sul fronte del rischio con il cambio EUR/USD che ha superato la soglia dell’1,3 e l’oro i 1750 dollari l’oncia. L’ultimo intervento deciso è rivolto al mercato del lavoro. La Fed ha preso l’impegno di acquistare mensilmente 40 miliardi di sterline di MBS (mortgage-backed Securities) e ha pianificato di mantenere i tassi ai minimi storici fino a metà del 2015, rispetto alla precedente idea di lasciarli tali fino alla fine del 2014. A differenza del precedente round di QE, la Fed probabilmente continuerà questa politica e farà ulteriori acquisti finché non ci sarà un miglioramento sostanziale del mercato del lavoro. Inoltre la Fed ha annunciato che intende mettere in pratica una politica accomodante anche se l’economia dovesse migliorare e l’inflazione dovesse crescere. L’impegno per acquisti senza limiti temporali o di quantità complessiva ha innescato un trend ribassista per il dollaro, mentre il piano di acquisto di titoli di stato della BCE è stato positivo per l’Euro. Il piano di acquisto di obbligazioni della BCE ha infatti incoraggiato i fondi a reinvestire nell’Eurozona e nei mercati europei, con un conseguente supporto per la valuta. La tanto attesa decisione della Germania della scorsa settimana e i piani per l’unione bancaria europea sono stati realmente cruciali e i risultati sono stati in linea con le aspettative. Questa settimana è abbastanza tranquilla sul fronte europeo con poche aste di bond in programma, ma queste sono state meno importanti poiché la BCE ha ridotto i rischi di downside. D’ora in avanti i catalizzatori saranno la richiesta di aiuti della Spagna, la Grecia e gli ulteriori dettagli sugli annunci della BCE. Come sottolineato nel nostro trimestrale report della valute, l’evento principale che coinvolgerà gli Stati Uniti nella seconda metà del 2012 dovrebbe avvantaggiare l’Euro.
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