Expo 2015, parole d`ordine: innovazione e high-tech
L`indotto legato ai settori di ricettività, cultura e turismo per l`Expo del 2015 vale 35 mila posti di lavoro in più in Lombardia, Milano esclusa: è quanto emerge da stime e da elaborazioni dell`ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, che però segnala come l`evento non riguarderà solo il turismo.
Le imprese lombarde aspettano infatti la manifestazione investendo in alta tecnologia e innovazione: l`84,4% ha già investito nel 2011 in macchinari e il 52,9% in informatica. A investire di più saranno le imprese ad alto contenuto tecnologico (il 67,9% sul totale del settore) che, prosegue lo studio, hanno già iniziato a farlo nel 2011, investendo mediamente circa il 5% del proprio giro d`affari, una quota che arriva al 6% per le aziende di Monza e Brianza. La Lombardia detiene del resto, ricorda l`ente camerale, il primato in Italia per il maggior numero di brevetti depositati: 2.851 nel 2011, di cui 2.423 tra Milano e Monza. E a riprova della vocazione della Brianza per l`alta tecnologia, Cisco, impresa con sede a Monza, è partner tecnologico di Expo 2015.
«L`Expo è un`opportunità per Milano, la Brianza e l`intero Paese - ha affermato Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza - sia in termini di indotto sia per l`Expo che resta, vale a dire per quelle ricadute economiche e di valore aggiunto che un grande evento globale produce».
Intanto oggi il commissario generale di Expo 2015, Roberto Formigoni, ha sottolineato a margine di un incontro sul tema dell`esposizione universale di attendersi «una risposta positiva» sulla possibilità di derogare al patto di stabilità già nel prossimo incontro con il governo fissato per il prossimo 9 marzo. «Mi aspetto che il giorno della risposta sia proprio il 9 marzo - ha detto - e che questa risposta sia positiva. Se fosse negativa, ma non voglio crederci, sarebbe un bel problema, difficilmente risolvibile». La possibilità di sforare il patto di stabilità, ha proseguito Formigoni, «è un fatto dovuto, razionale, l`Expo lo stiamo costruendo per l`Italia intera e quindi è giusto che Regione, Provincia e Comune, che già pagano quote importanti, non debbano anche avere la tassa del patto di stabilità». Interpellati sull`avanzamento dei lavori, sia Formigoni sia l`ad di Expo 2015 Giuseppe Sala, hanno ribadito che «i tempi previsti sono rispettati».