EVERGRANDE INIZIA A PAGARE LE CEDOLE AGLI OBBLIGAZIONISTI. IL RISCHIO DI UN NUOVO CROLLO DI BORSA SI ATTENUA.
Giannina Puddu, 23 settembre 2021. Sulla Cina pesa già la `colpa` della diffusione, su scala planetaria, del Covid 19 e di tutte le drammatiche conseguenze che ha scatenato sulla vita delle persone, da oriente a occidente del globo terrestre.
Se EVERGRANDE si schiantasse al suolo, trascinando verso il basso i suoi creditori, obbligazionisti e azionisti, per la Cina, agli occhi del mondo, sarebbe una seconda `colpa` imperdonabile.
Sul fronte del Covid, a tutti i livelli di potere, l`accusa alla Cina è forte e insistente.
E non è neppure bastato che gli Stati Uniti passassero da un Presidente Repubblicano ad uno Democratico.
Se la fuga del virus dai laboratori di Youan fosse legata alla superficialità di qualche ricercatore, sarebbe in causa l`inadeguata gestione del laboratorio di ricerca e dei suoi protocolli di sicurezza.
Se la fuga del virus fosse stata agevolata con intenzione politica, sarebbe in causa l`accusa di un vero attacco alla salute e all`economia mondiale, l`equivalente, insomma, di una guerra.
La Cina mira verso la supremazia mondiale con l`azione di sostituzione della leadership americana, tanto da provocare frequenti reazioni opposte in USA.
La Cina non può permettersi di fallire una seconda volta, sul fronte finanziario, provocando una seconda pandemia sui listini.
Verrebbero meno la sua autorità e la sua autorevolezza di nuova guida sulla terra.
Seguirebbe una pioggia di insulti e di accuse.
Storicamente, negli ambienti finanziari, la fabbrica finanziaria cinese è stata di oggetto di critiche per scarsa affidabilità e forte opacità con relativa sfiducia degli operatori internazionali.
In questa sua fase di conquista imperialista aperta la Cina non può permettersi anche questo.
Solo due giorni fa, il 21 settembre, avvertiti gli scricchiolii del gigante cinese EVERGRANDE, chiudendo il nostro commento, avevamo scritto:
La finanza internazionale deve sperare, a questo punto, che l`orgoglio nazionale cinese salvi EVERGRANDE.
La Cina può, senza che nessuno interferisca accusandola di `aiuti di stato` e se fosse farebbe così comodo a tutti che tutti potrebbero, perfino, applaudire.
Questa ipotesi ha alta probabilità.
La novità è che oggi EVERGRANDE, con mossa `a sorpresa` (per chi non aveva capito), pagherà almeno una parte delle cedole in scadenza, allentando i timori di default.
E, Hengda, principale società immobiliare del gruppo, attiva dentro la Cina, ha dichiarato che il problema del suo prestito obbligazionario con scadenza 2025 e tasso pari al 5,8%, è stato risolto, con negoziati esterni alla stanza di compensazione.
Resta aperta la questione dei rimborsi, in scadenza ancora oggi, degli interessi da 83,5 milioni sui bond offshore in dollari, emissione a 5 anni marzo 2022, con una dimensione iniziale di circa 2 miliardi.
Ulteriori 47,5 milioni di interessi scadono il 29 settembre.
Dall`eventuale mancato pagamento c`è una sospensione di 30 giorni prima che esploda il default.
Hengda ha già calmato i mercati che comunque mantengono lo stato di allerta.
In casa, la Banca Centrale cinese ha iniettato liquidità per 120 miliardi di Yuan.
Lunedì, EVERGRANDE che ha debiti per 305 miliardi, non aveva pagato gli interessi ad alcune banche.
Il 2021 porta ulteriori 669 milioni di cedole da onorare e, secondo Standard&Poor`s, il governo cinese ne starebbe fuori.
Invece, le autorità cinesi, potrebbero decidere di evitare una seconda pessima figura agli occhi del mondo che ha prestato molti soldi a EVERGRANDE concedendo fiducia ad essa e al sistema industriale e finanziario cinese.