EUROZONA. INFLAZIONE RECORD AL 5%.
redazione, 7 gennaio 2022.
La BCE sarà costretta a porsi domande e prendere decisioni, verificato lo scatto del tasso di inflazione, verificato a dicembre e pari al 5% superando il massimo di novembre pari al 4,9%.
L'impennata del prezzo degli approvvigionamenti energeti è la causa di questa condizione.
Secondo alcuni, durante il 2022, questa percentuale dovrebbe sgonfiarsi e, molti, puntano lo sguardo verso la BCE in attesa del suo intervento che pare necessario.
Tra gli osservatori, tra i più concentrati sono i gestori dei fondi comuni d'investimento.
La BCe aveva già detto che avrebbe ridotto i suoi stimoli, attraverso i suoi acquisti, per il tempo necessario a raffreddare l'inflazione e che avrebbe, invece, ripreso, nel 2022, la sua opera di sostegno al mercato.
Aveva dichiarato: ″È ancora necessario un accomodamento monetario affinché l’inflazione si stabilizzi all’obiettivo di inflazione del 2% a medio termine” ed aveva previsto che , nell'area, l'inflazione sarà pari all′1,8% sia nel 2023 che nel 2024.
altri, invece, prevedono che, già nel 2022, il tasso d'inflazione sarà pari al 3,2%.
Gli economisti, in particolare, temono sia gli effetti della pandemia che l'impatto dell’inflazione.
Tanto che gli analisti di Berenberg hanno dichiarato che “Se l’inflazione dovesse aumentare ulteriormente e persistenti sorprese al rialzo, le banche centrali potrebbero essere costrette a frenare con forza”.
Non si può escluderlo, tenuto conto della crisi energetica che potrebbe anche esplodere moltiplicando i prezzi.