Europa vs USA. Recessione vs ripresa
Da quando la recessione globale ha iniziato a riempire i titoli dei giornali nel 2008, abbiamo assistito a un forte contrasto tra le performance dell`azionario negli Stati Uniti e in Europa.
Le azioni USA hanno registrato un forte balzo in avanti e hanno sempre più chiamato il consensus a sovrapesare, laddove si era alla ricerca di una posizione nei mercati più maturi. Aziende leader come Apple hanno monopolizzato i titoli, mentre Nokia è scivolata nell`oblio mediatico. Tuttavia, come succede spesso, riteniamo che la storia d`amore con gli USA sia andata abbastanza oltre, mentre il timore e la repulsione per l`Europa hanno portato molte grandi aziende europee a essere trascurate, il proverbiale errore di chi fa di tutta l`erba un fascio.
Da un punto di vista economico, al momento gli Stati Uniti sono certamente in una forma migliore, con una previsione di crescita del PIL del 2,3% nel 2012, mentre per l`Europa ci si attende un ulteriore marginale calo (secondo un consensus di Bloomberg). Gli Stati Uniti beneficiano di un mercato del lavoro più aperto (è più semplice licenziare e assumere nuovo personale), e di una politica monetaria molto duttile. In più, problemi come l`enorme debito sovrano non sono stati gestiti immediatamente e sono stati posticipati per diventare una preoccupazione delle prossime generazioni. Le banche sono state ricapitalizzate e l`economia sembra essere in una forma di gran lunga migliore.
Nel frattempo, in Europa, lo scenario economico è dominato da governi e banche tormentate dal debito, dalla disoccupazione giovanile e dall`inerzia delle decisioni causata dalle agende politiche delle varie nazioni. Tuttavia, ci sono segnali che i problemi principali sono in fase di risoluzione. La BCE ha dimostrato di essere intenzionata ad adottare misure straordinarie per stabilizzare mercati sovrani e banche attraverso i programmi LTRO I e II (non ci si sorprenda di assistere al terzo round di LTRO se le cose dovessero deteriorarsi ancora). Questo ha regalato ancora tre anni di tempo - che le banche dovranno usare con saggezza.
Il mercato ha cominciato a preoccuparsi anche per il pesante calendario elettorale. La politica in Europa o è molto importante o diventa un`irritante distrazione: da una parte, l`intensa disillusione per l`incapacità dei precedenti governi nel produrre azioni decisive per migliorare la situazione ha portato alla sempre maggiore popolarità delle frange più `radicali` - a destra o a sinistra; dall`altra parte, non ci sono grandi alternative all`interno dell`economia moderna di fare qualsiasi cosa che si distanzi troppo dalle economie globali (non solo europee). Quindi, per questo, il cambio di governo in Francia potrebbe essere una cosa positiva, specialmente se il dibattito in Europa si spostasse dall``austerità` alla `crescita`, mentre si riconosce la necessità di diminuire il debito nel medio termine. Uno degli strumenti che l`Europa potrebbe usare in questo frangente è un Euro più debole, che aiuterebbe ulteriormente le già forti esportazioni (l`Europa esporta di più verso i mercati emergenti che verso gli Stati Uniti).
Si è cominciato ad adottare alcune misure volte a migliorare le attuali politiche del lavoro, le quali hanno però avuto risultati opposti rispetto a quelli voluti dai legislatori. Hanno distrutto posti di lavoro, senza crearne di nuovi. L`imperativo in questo mercato globale è la flessibilità del mercato del lavoro - altrimenti tutte le opportunità professionali convergeranno verso Stati Uniti e Asia. I tentativi europei di risolvere i problemi strutturali - sia che siano il debito sovrano troppo alto o un mercato del lavoro ingessato, sono per il momento affrontati con troppo poca convinzione.
Inoltre l`Europa è ben posizionata per beneficiare del successo dell`economia USA. Le piccole e medie imprese europee e statunitensi (una buona misura dell`attività economica) si muovono solitamente in parallelo. La nostra opinione è che a livello economico le due regioni rimangono legate, e man mano che l`Europa gradualmente risolverà questi problemi, dovremmo assistere a un nuovo riallineamento delle PMI.
Quindi, sebbene l`approccio top down favorisce gli Stati Uniti, l`Europa non è certo la `landa desolata` che qualcuno potrebbe far credere. Guardando allo scenario microeconomico (trascorriamo la maggior parte del nostro tempo osservando le aziende perché riteniamo che questo sia il driver fondamentale per ritorni a lungo termine) le cose sono molto ben bilanciate, con la possibilità per lo stock picker avveduto di trovare mercati profittevoli. Infatti, l`ultimo round di risultati finanzari ha rafforzato la mia opinione secondo la quale c`è una grande solidità e una buona gestione da parte di molte aziende globali basate in Europa.
La lista include un`opinione positiva su SAP, BMW, Burberry, Luxottica e Elekta. Al momento SAP è tenuta in grande considerazione da molti per avere una linea di software migliore rispetto a quella offerta dal rivale americano Oracle. BMW è una delle maggiori aziende produttrici di auto e motociclette al mondo. Con BMW, MINI e Rolls-Royce, e BMW Group possiede tre tra i più forti brand di alto livello nel settore automobilistico. Allo stesso modo Burberry è uno dei brand luxury più noti al mondo con una forte redditività e una crescita incredibile soprattutto proveniente dal mercato asiatico. L`Europa include anche aziende leader nel settore healthcare: Elekta ha dato prova di essere all`avanguardia della scienza e della tecnologia, avendo raggiunto importanti traguardi clinici per il trattamento dei pazienti oncologici.
Tutti questi argomenti vanno a favore di due caratteristiche fondamentali che sottolineiamo continuamente con i nostri clienti riguardo i mercati europei: la pazienza e la selettività. La prima perché l`investimento in tempi di grandi cambiamenti richiede tempo. La seconda perché le aziende che non riescono a stare al passo con il cambiamento rimarranno molto indietro.
A cura di Tim Stevenson di Henderson GI