Eurogruppo al lavoro, tra banche e paesi in difficoltà...

E` tempo di agire, non ci si può più perdere nelle interminabili chiacchere che ormai hanno fatto dell`Europa un bar Sport piuttosto che un continente. Devono averla capita finalmente dato che è arrivato il via libera dell`Eurogruppo agli aiuti al sistema bancario spagnolo, 39,5 miliardi di euro che dal fondo salva-stati permanente Esm saranno versati al Frob, il fondo statale per la ristrutturazione dei sistema creditizio nazionale. La prima tranche di aiuti arrivera` gia` la prossima settimana, ha annunciato ieri in tarda serata il presidente dell`Eurogruppo, Jean Claude Juncker. Il resto degli aiuti arrivera` nel 2013. ``E` un giorno importante per l`Esm``, il commento di Klaus Regling, il numero uno del fondo Esm. ``Gli aiuti - ha precisato - non arriveranno in contanti ma con bond e bill (titoli) emessi dal fondo, e la prossima tranche arrivera` all`inizio del prossimo anno``.

Eurogruppo al lavoro, tra banche e paesi in difficoltà...

Sempre sul capitolo spagnolo Juncker ha criticato con ironia la presa di posizione del direttore generale dell`Ocse, Angel Gurria, che nei giorni scorsi aveva sostenuto la necessita` per il governo di Madrid di nuove misure di consolidamento fiscale. ``Non c`e` una divergenza di opinioni tra la Commissione europea e l`Eurogruppo, differente e` la posizione dell`Ocse che pero` ha sede a Parigi``. Piu` caustico il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, che si e` detto ``favorevole alla liberta` di espressione, anche per Gurria``. Non esiste invece al momento alcuna richiesta spagnola di nuovi aiuti per in consolidamento fiscale. ``Questo dipende da Madrid``, ha ricordato Rehn.

L`Eurogruppo, ``il piu` breve degli ultimi tre anni``, ha sottolineato Rehn (la riunione e` durata circa quattro ore), ha poi esaminato il caso Cipro. Non si e` parlato di cifre ma il ministro delle Finanze cipriota, Vassos Shiarly, aveva detto lo scorso 22 novembre che il paese ha bisogno di aiuti, tra il 2012 e il 2016, ``pari a 17 miliardi di euro`` per sostenere la propria economia colpita dall`esposizione del sistema bancario nazionale verso la Grecia. I ministri dei diciassette hanno esaminato il rapporto della Troika (Commissione europea-Banca centrale europea-Fondo monetario internazionale) e scambiato opinioni e punti di vista su quelli che potranno essere i pilastri di un programma di assistenza per il paese. Ogni decisione e` rimandata al prossimo 13 dicembre, quando a Bruxelles si riuniranno i capi di Stato e di governo dei paesi Ue in sede di vertice di Consiglio europeo. In tal senso da Junker e` arrivato l`invito alle autorita` greche e ai rappresentanti della Troika di ``concludere nei termini proposti un programma che possa condurre il prima possibile ad un accordo su un pacchetto correttivo``.

Nessun commento particolare invece sulla Grecia, tema su cui gli addetti ai lavori hanno espresso il massimo riserbo.

``Non c`e` motivo per parlare del programma di `buy-back` della Grecia``, ha detto Juncker in conferenza stampa a proposito del paese ellenico e del suo impegno a riacquistare sul mercato titoli pubblici. E a chi gli chiede se fosse fiducioso sulla riuscita del programma - condizione a cui il Fmi lega il suo via libera all`esborso della sua parte di aiuti - si e` limitato a fornire un laconico ``si```.

Juncker ha quindi ribadito la sua intenzione di lasciare la guida dell`Eurogruppo. ``Ho espresso la mia intenzione di abbandonare la carica di presidente alla fine di quest`anno o al piu` tardi all`inizio del prossimo``, ha detto precisando di essersi limitato a chiedere ``la nomina di un successore``, semplicemente un successore. ``Io non devo sostenere nessuno``, ha tenuto a precisare a chi gli ha chiesto se l`attuale ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, sarebbe un buon successore o se invece sarebbe preferibile avere un francese.

L`Eurogruppo si e` quindi soffermato sul declassamento da AAA a AA1 ai fondi salva-stati Efsf-Esm decretato da Moody`s.

Ai diciassette ministri dell`Economia e delle finanze Regling ha spiegato che tale taglio del rating ``riflette il cambiamento del rating in Francia``. Ma se per il responsabile dei fondi cio` ``e` comprensibile per il fondo provvisorio Efsf, non lo e` per il fondo salva-stati permanente Esm``. La decisione di Moody`s, ha sottolineato Regling, ``non riflette la struttura dell`Esm, che opera in un contesto di grande forza, una forza senza precedenti``.

L`Esm, ha ricordato, ``dispone di un capitale versato da 32 miliardi che salira` a 80 miliardi nel 2013``. Per Regling a dimostrazione della discutibilita` della decisione di Moody`s c`e` il fatto che ``l`Efsf comunque si e` dimostrato affidabile, collocando la scorsa settimana bond a un anno i cui tassi non hanno risentito del taglio del rating``.

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