Euro, un fuoco di paglia
L’euforia che abbiamo visto la scorsa settimana dopo il vertice UE è stata di breve durata.
I rendimenti dei titoli spagnoli a 10 anni hanno superato l`importante livello del 7% e lo scorso venerdì i rendimenti dei titoli biennali tedeschi, il debito sovrano considerato il più sicuro dell’Eurozona, sono scivolati in terreno negativo. Inoltre, i tagli dei tassi di interesse in Cina e in Europa hanno evidenziato l’attuale fragilità della ripresa mondiale. La BCE ha tagliato il tasso di interesse di 25 punti base, che è sceso allo 0,75%, e – più inaspettatamente – ha ridotto il tasso sui depositi, che ora è allo 0%. Con circa 800 miliardi di euro attualmente collocati presso la deposit facility, questa mossa potrebbe solo stimolare una maggiore disponibilità da parte delle banche regionali ad aumentare i prestiti. Tuttavia, se l`economia non dovesse cambiare rotta nella seconda metà dell`anno, il Consiglio direttivo della BCE dovrà occuparsi di acquisti di asset su larga scala. Nel corso della conferenza stampa della scorsa settimana, il Presidente della BCE Draghi ha sottolineato che i rischi che circondano l’outlook economico dell`Europa continuano ad essere tendenzialmente negativi e che la crescita rimane debole. Questi commenti sono stati ripresi dal capo del FMI, Christine Lagarde, che nel giro di una settimana dovrebbe annunciare previsioni di crescita globale più basse (l’ultima stima, di aprile, era del 3,5% anno su anno). Secondo i dati del FMI, i principali mercati emergenti di Brasile, Russia, India e Cina (BRIC) rappresentano attualmente il 20% dell`economia mondiale. Pertanto, rallentamenti nella crescita dei BRIC e il contagio di una potenziale rinegoziazione del pacchetto di salvataggio per la Grecia, sono entrambi rilevanti elementi che attualmente gravano sull’euro. Quindi, anche se il vertice UE è stato un passo nella giusta direzione, è necessario molto di più per garantire una maggiore unione fiscale in Europa e attenuare le preoccupazioni globali relative al rallentamento della crescita.
A cura di JP Morgan Private Bank