Le recenti correzioni di prezzo nei mercati delle materie prime sono state il segnale di una “buying opportunity” per molti investitori italiani ed internazionali. In un contesto che vede condizioni economiche deteriorate e nuovi segnali di rallentamento della crescita globale, gli ETC ed ETF (ETP) sulle materie prime energetiche e su metalli preziosi hanno registrato considerevoli afflussi netti durante il secondo trimestre del 2012.
In particolare, gli investitori si sono avvantaggiati dei recenti movimenti di prezzo del petrolio e del gas naturale. Anche i prodotti su oro e argento, tuttavia, sono stati oggetto di investimento come monitorato dall’ultima edizione del Global Commodity ETP Quarterly, rilasciata oggi da ETF Securities (UK) Limited, la società leader in Italia e nel mondo
nell’emissione di ETP.
Il mercato dei global commodity ETP ha regitrato una contrazione del 7% rispetto al trimestre precedente attestandosi al valore di 175 miliardi di dollari a chiusura del trimestre. Principalmente, i deflussi sono stati una conseguenza delle ampie flessioni di prezzo degli ultimi mesi. La domanda è stata invece alquanto robusta per i prodotti che replicano le
singole materie prime su oro, argento e petrolio. I flussi positivi su ETP relativi a queste tre materie prime si contrappongono ai deflussi degli ETP che offrono, invece, un esposizione ampiamente diversificata sulle materie prime. In generale i disinvestimenti netti da tutti gli ETP che replicano indici ampli di materie prime hanno raggiunto un ammontare di 1,1 miliardi di dollari.
I metalli preziosi continuano a brillare
Gli ETP che hanno come sottostante i metalli preziosi hanno attirato flussi netti pari a 702 milioni di dollari durante il secondo trimestre, conseguenza del fatto che gli investitori stiano continuando a cercare coperture contro i disordini finanziari, economici e politici che continuano ad affliggere lo scenario globale. Gli ETP su oro hanno registrato gli investimenti più ingenti del comparto – con masse pari a 570 milioni di dollari – seguiti da quelli su argento che hanno visto altri 269 milioni.
Gli ETP su palladio hanno registrato 36 milioni di dollari di nuovi investimenti mentre gli ETP su platino hanno visto 80 milioni di deflussi netti tra aprile e giugno nonostante avessero registrato flussi relativamente forti durante il primo trimestre dell’anno.
Le oscillazioni della domanda energia
Gli ETP che forniscono esposizione al gas naturale hanno registrato 205 milioni di dollari di investimenti durante il secondo trimestre. Un più alto consumo di elettricità negli Stati Uniti, guidato da un clima più caldo rispetto a quanto previsto, è stato parzialmente responsabile dell’aumento di domanda per questa materia prima.
Gli ETP con sottostante petrolio greggio nel frattempo hanno avuto un trimestre incerto. Inizialmente, gli investitori globali avevano tagliato la loro esposizione di 73 milioni di dollari tra aprile e maggio, come conseguenza dei segnali di rallentamento della crescita globale,
delle preoccupazioni lievemente ridotte di un’imminente attività militare in Medio Oriente e della produzione aumentata in Arabia Saudita durante il trimestre. Una forte e improvvisa correzione del prezzo potrebbe essere la spiegazione dell’inversione recente dei deflussi dagli ETP sul greggio. In giugno, infatti, questi prodotti hanno infatti attirato 515 milioni di
dollari di investimenti.
A cura di Etf Securities
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