Con un aumento di 3,7 miliardi di dollari nel terzo trimestre 2011, gli asset globali degli exchange traded product (ETP) battono il record di 178,2 miliardi di dollari. Un risultato eccezionale considerando l’instabilità economica e finanziaria riscontrata durante il trimestre. La cifra complessiva, tuttavia, nasconde trend altamente divergenti a livello settoriale: il patrimonio dei metalli preziosi ha visto una crescita di 11,8 miliardi di dollari durante il periodo mentre gli altri comparti hanno registrato deflussi pari a 8,1 miliardi di dollari. L’oro è stata una delle poche note positive. Infatti, i guadagni sul prezzo del metallo e i nuovi investimenti hanno determinato una crescita di 13,7 miliardi di dollari nei gold ETP che a fine trimestre raccolgono un patrimonio complessivo di 121,7 miliardi.
Elementi chiave del terzo trimestre 2011:
• Gli ETP globali su commodity registrano il nuovo record trimestrale di 178,2 miliardi di dollari di attivo gestito nel terzo trimestre 2011. Gli asset degli exchange traded product (ETP) su commodity hanno raccolto un patrimonio gestito di 178,2 miliardi di dollari alla fine del terzo trimestre 2011, grazie soprattutto alla forte domanda degli investitori per i metalli preziosi.
• Gli ETP su oro hanno registrato gli investimenti più consistenti registrando 5,8 miliardi di dollari nel terzo trimestre 2011
Gli ETP su oro rappresentano la crescita più forte del trimestre. Sebbene la maggior parte degli afflussi siano stati registrati in luglio, lo stallo sull’aumento del tetto del debito statunitense, la previsione di Standard & Poor di declassare il rating USA, il deterioramento delle condizioni del debito sovrano in Europa hanno determinato afflussi pari a 5,6 miliardi di dollari nel periodo. È sintomatico notare che circa il 70% degli afflussi siano stati determinati dagli ETP quotati negli Stati Uniti, gli investitori americani infatti sono stati particolarmente preoccupati dalla previsione del downgrade statunitense e dallo stallo politico sull’innalzamento del tetto del debito. L’impennata negli ETP su oro nel luglio 2011 è stata seconda solo al record di 7,1 miliardi di dollari registrato nel maggio dello stesso anno, quando la crisi greca ha cambiato la percezione degli investitori sulla fattibilità dell’euro nel lungo periodo. In agosto e settembre, invece, la maggior parte degli acquisti netti su prodotti legati all’oro si è verificata negli ETP quotati in Europa con sottostante fisico (i prodotti quotati negli Stati Uniti hanno visto moderati deflussi). La paura crescente di contagio di Italia e Spagna e l’aumento dei rischi assunti dal sistema bancario sono state le cause principali dell’acquisto di oro negli ultimi due mesi del trimestre.
• Il patrimonio degli ETP su commodity che non investono in metalli preziosi registrano deflussi a causa della minor avversione al rischio degli investitori. La debolezza della crescita mondiale e le crescenti preoccupazioni sul debito sovrano hanno determinato la perdita di asset in quasi tutti gli ETP su commodity non correlati ai metalli preziosi. L’aumento della paura degli investitori ha indirizzato di nuovo i flussi di investimento verso le obbligazioni governative del G3 o addirittura fondi cash. Fino a settembre, gli ETP non legati all’andamento dei metalli preziosi hanno visto deflussi netti pari a 5,6 miliardi di dollari. Gli ETP diversificati sui settori di materie prime diversi dai metalli preziosi, hanno aumentato i flussi solo nei primi quattro mesi dell’anno, quando la crescita del PIL mondiale aumentava ed era maggiore la propensione al rischio. Alla fine del terzo trimestre del 2011 abbiamo riscontrato al contrario deflussi pari a 1,4 miliardi di dollari. Il settore agricolo ha avuto deflussi pari a 692 milioni di dollari, mentre il settore energetico ha visto vendite nette pari a 586 milioni di dollari (concentrati su natural gas e petrolio). Infine i metalli industriali hanno avuto vendite nette pari a 275 milioni di dollari.
Nicholas Brooks, Head of Research and Investment Strategy, di ETF securities ha commentato
È stato un anno contrastante per gli ETP sulle materie prime. I primi mesi sono stati caratterizzati da un aumento della domanda per le commodity più cicliche. Successivamente, con il peggioramento della congiuntura, abbiamo riscontrato una crescente avversione per l’investimento su queste materie prime. L’unica costante è stata la forte domanda per ETP su metalli preziosi, particolarmente oro. Gli ETP che hanno questo metallo come sottostante fisico sono stati utilizzati dagli investitori come hedging dai rischi di deprezzamento valutario, dall’aumento generalizzato del rischio sovrano in Europa e dal rischio default del settore finanziario. Considerando gli sforzi per
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