ESCLUSIVA IN: Un candidato alla regione per la trasparenza? Dipende dai punti di vista (video)
Faceva molto freddo. O meglio, era una umidissima mattina milanese di fine gennaio, precisamente ieri 31 gennaio 2013.
Noi di Ifanews, lo sapete, non siamo tanto “mainstreem”, ragion per cui ci piace seguire le iniziative fuori dal coro. Anche quando si parla di politica. E così, piuttosto che accalcarci a sentire i favoriti alla poltrona della Regione Lombardia, abbiamo deciso di presenziare alla conferenza stampa di un candidato che si pone come “alternativa” ai grandi partiti.
Stiamo parlando di Carlo Maria Pinardi, candidato alla presidenza della Regione Lombardia, per Fermare il Declino (lista che fa riferimento a Oscar Giannino).
Entrati in sala ci siamo messi ad ascoltare una valutazione sulle possibili mosse “economiche” da intraprendere per risollevare il destino lombardo (il video in calce racchiude alcuni passaggi interessanti). Ma tra le diverse parole è senza dubbio una quella che, per deformazione professionale, ci è rimasta in testa: trasparenza. Carlo Maria Pinardi propone un assessorato alla trasparenza, indipendente, il cui compito sarebbe quello di promuovere appunto la trasparenza nell’operato della Regione e di trasmettere questo messaggio “nuovo” ai cittadini. Un messaggio sicuramente forte che scatena in noi il desiderio di fare quattro chiacchere vis a vis post conferenza.
E così, a tu per tu con Pinardi, ci lanciamo nell’approfondimento del tema, prendendo però spunto dall’attualità: come si può promuovere la trasparenza anche dal punto di vista finanziario? Come si può rendere il più possibile chiaro il rapporto tra intermediari e risparmiatori? Sull’onda dell’entusiasmo per l’argomento ci lanciamo anche nel ricordare un’iniziativa spesso promossa dal nostro quotidiano, ovvero la possibilità di adoperare l’approccio probabilistico nella valutazione ex ante dei rischi di uno strumento finanziario esplicitandola anche all’interno dei prospetto informativo dello stesso (quello che appunto viene letto dal risparmiatore/investitore di turno). Ed ecco arrivare la risposta “…mah insomma, tutto ciò che va nella direzione della maggiore competenza del risparmiatore mi vede d’accordo, ma io sono per la semplicità, nella direzione della trasparenza. Cioè dare informazioni, poche, ma quelle essenziali al risparmiatori, non fare prospetti che tanto nessuno avrebbe mai letto…”
E così la nostra infantile illusione di avere trovato un termine apprezzabile in senso oggettivo, un attributo cardine della buona governance, un faro di etica nell’operare quotidiano, viene meno..anche la trasparenza, di questi tempi, è solo una questione di punti di vista.
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