ESCLUSIVA IFANEWS - Tomaso Giorgetti (AllianzGI) ci parla del 2012 (video)

Quest`oggi, nella sala conferenze dell`Hotel Four Seasons di Milano (QUI l`intervento di Neil Dwane), abbiamo incontrato Tomaso Giorgetti, il quale ci ha brevemente delineato gli outlook sulle principali asset class di Allianz Global Investors.   Partendo dall`outlook economico, il Responsabile per l`Italia di AllianzGI Europe, ha confermato che il trend di crescita rimarrà inferiore ai livelli precedenti la crisi, ma considerando lo scenario di bassi tassi sostenuto dalle banche centrali, gli alti livelli di liquidità nel settore corporate e la solidità della domanda dei mercati emergenti, la crescita economica dovrebbe comunque attestarsi su livelli `ragionevoli`.

Passando al deficit di bilancio, Giorgetti ha invece sottolineato come sebbene siano stati scongiurati casi eclatanti di default di stati sovrani, lo spettro della ristrutturazione del debito - o addirittura del fallimento di alcuni paesi periferici dell’area euro - continuerà ad aleggiare sui mercati.
Ha poi proseguito sul tema inflazione, affermando che questa seguirà andamenti divergenti, con tassi ancora moderati entro la fascia di tolleranza stabilita dalle banche centrali nei paesi più indebitati e tassi invece più elevati nei paesi con una crescita allineata o superiore al tasso tendenziale.
Spostandosi sui tassi di interesse e i mercati obbligazionari Giorgetti ha ribadito che Allianz non prevede grandi variazioni dei tassi a breve nelle maggiori economie dell’Ocse, ma piuttosto una stretta graduale sui mercati emergenti. `Siamo molto cauti nei confronti delle scadenze a medio-lungo termine in tutto il mondo, che riteniamo sensibilmente sopravvalutate per le misure di quantitative easing in corso e l’eccessiva avversione al rischio`, ha detto.
Venendo infine ai mercati, per quanto riguarda gli azionari è stato evidenziato come le tensioni politiche o i timori per il debito sovrano offrirebbero nuove opportunità di acquisto per aprire posizioni a lungo termine, ma in ogni caso queste preferenze potrebbero essere ribaltate da un’ondata di avversione al rischio, che probabilmente causerebbe minori performance dei mercati azionari emergenti. Sui mercati valutari c`è invece la sensazione che il dollaro USA potrebbe mettere a segno un certo `rally` nei confronti dell’euro, mentre in una prospettiva di lungo termine ci si aspetta l’apprezzamento delle valute dei mercati emergenti nei confronti del dollaro USA e, in misura leggermente inferiore, rispetto all’euro. Concludendo sui mercati emergenti Giorgetti ha ribadito invece la loro importanza strategica, che crescerà ancora nel 2012. 
 
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