ESCLUSIVA IFANEWS – ETF Securities su agricoltura e crisi del debito: il verde sarà il nuovo oro? (video)

Nella conferenza tenutasi oggi presso il Dolce & Gabbana Gold a Milano, Daniel Wills, Senior Analyst di ETF Securities, ha affermato che le condizioni macroeconomiche globali rimangono precarie per via della combinazione di alti livelli di debito nelle economie più sviluppate, unitamente a una lenta crescita economica e all’inerzia politica che in sostanza fanno innalzare il rischio di una ricaduta in una crisi finanziaria globale. Il settore agricolo ha visto negli ultimi cinque anni ritorni simili al rialzo dell’equity dei mercati emergenti, avendo di contro ribassi più contenuti. L’agricoltura ha di fatto generalmente fornito un supporto importante ai portafogli durante i primi periodi della crisi del credito, con un rimbalzo più rapido in seguito al caso Lehmans. I benchmarks di bond e agricoltura hanno quindi visto ritorni complementari negli ultimi cinque anni. L’indice agricolo DJ-UBS ha visto ritorni del tutto simili a quelli dei bond nel passato quinquennio, un periodo come tutti sappiamo caratterizzato da eccezionale volatilità nel mercato degli asset. Bassa correlazione al ciclo di business e crescente domanda di cibo da parte dei mercati emergenti sono stati inoltre la chiave di questa performance di investimento. Una crescita della domanda staples-led stabile da parte dei mercati emergenti, contrariamente rispettivamente a un’incertezza sulle scorte a breve e lungo termine relativa al tempo atmosferico e ai vincoli agli approvvigionamenti, ha significato così buoni ritorni per l’agricoltura nonostante la recente avversione al rischio di mercato. Wills ha poi proseguito sottolineando come anche per il 2012 sono previste interruzioni nei raccolti di grano dovute ai passaggi della Niña. Le distruzioni portate da questo fenomeno atmosferico hanno già avuto un forte impatto sui prezzi nel 2010/11, diversamente da quanto accaduto ad esempio nel 1997/98, influenzando così di riflesso negativamente le scorte, mentre la tendenza della domanda ha preso a salire già dal 2003 in concomitanza con la crescita delle nuove economie. L`analista ha chiuso infine evidenziando come le azioni delle aziende operanti nell’agrobusiness hanno storicamente teso alla sovraperformance in ambienti ad alta crescita e propensione al rischio, capitalizzando forti influenze dai mercati azionari più ampi. Anche ambienti con un’inflazione a basso costo aiutano infatti a rafforzare i margini di crescita e i ritorni di equity, mentre vale il contrario per i prezzi dell’agricoltura.

Gli alti ritorni con rischio aggiustato dell’agricoltura hanno infatti storicamente accresciuto il rischio di portafoglio: in pratica, se aggiunto a un semplice portafoglio basato soltanto su equity e obbligazioni, torna a crearsi un insieme di opportunità viene. I fattori chiave sono la bassa correlazione con altre classi di asset, la volatilità relativamente bassa e una forte crescita cumulativa nell’agricoltura. 
Insomma, verde è bello (e sicuro)!
 
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