ERDOGAN. L' ALLEATO NATO CHE SI AVVICINA ALLA RUSSIA SI AVVIA AL SUO TERZO DECENNIO DI GOVERNO
Redazione, 28 maggio 2023.
La stampa occidentale, lo dava per perdente o, comunque, a rischio.
Più che di una previsione pareva trattarsi di una speranza dal momento che Erdogan è uno che spariglia le carte e osa spingersi fin dove ritiene che sia giusto.
Il 14 maggio Reuters registrava il suo vantaggio al 50,3% con Kilicdaroglu al 43,77% eppoi, sulle ultime schede, era stato costretto al ballottaggio.
Ci era capitato di ascoltare quelli che lo conoscono da quando è nato, nel quartiere di Kasimpasa, a Istanbul e di sentire un signore affermare di essere addirittura disposto a "morire per lui".
Personaggio scomodo nel contesto internazionale che preferisce la più comoda mansuetudine degli alleati.
Tanto che, durante un suo ultimo comizio aveva denunciato che: Biden ha dato l'ordine di rovesciare Erdogan, lo so. Tutto il mio popolo lo sa".
In effetti, durante un'intervista concessa da Biden al New York Times, mentre era in campagna elettorale nel 2020, egli affermò: Washington dovrebbe incoraggiare l'opposizione a battere Erdogan nelle urne.
Grave ingerenza.
E, il suo popolo, evidentemente, non lo ha rovesciato.
Aveva detto che se il suo popolo lo avesse mandato al ballottaggio lui avrebbe accettato il ballottaggio.
Lo stesso 14 maggio, avevamo chiuso il nostro pezzo dedicato alle elezioni in Turchia con queste parole che ci piace ricordare:
Per le certezze, serve attendere lo spoglio totale dei voti, anche se, ascoltando i turchi, tenuto conto dei progressi della Turchia nel suo ventennio, la riconferma dello storico leader sembra probabile...
Il 15 maggio, giustamente, la CNN aveva scritto:
Il destino di Erdogan avrà importanti implicazioni non solo per la democrazia del suo paese, che ha lavorato per indebolire, ma anche per la politica estera degli Stati Uniti.
Sebbene la Turchia sia un alleato della NATO, Erdogan ha spesso frustrato Washington, ad esempio avvicinandosi alla Russia e suggerendo un riavvicinamento con la Siria.
Vero.
Al 97% delle urne riaperte il 52,1% dei voti è di Erdogan che ha così battuto definitivamente il suo sfidante Kemal Kilicdaroglu che si è fermato al 47,9%, in questa che è stata la sua prova più grande e, decisamente, insidiosa.
Questo è il momento delle congratulazioni che piovono da tutto il mondo.
Anche il primo ministro ungherese Viktor Orban si è congratulato con Erdogan con un tweet nel quale ha scritto: "per la sua indiscutibile vittoria elettorale!"
Il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh ha fatto i suoi complimenti a Erdogan e al popolo turco per la loro "vittoria elettorale".
Si è fatto sentire anche Putin che ha sintetizzato affermando che la vittoria di Erdogan, "caro fratello", è il premio che il suo popolo gli ha riconosciuto per il suo lavoro disinteressato e per la sua politica estera indipendente.
Non abbiamo ancora trovato traccia delle congratulazioni di Biden...
Dopo la grande tensione accumulata in queste settimane Erdogan si è lasciato andare ad un ironico "ciao, ciao, Kemal" mentre i suoi sostenitori fischiavano contro Kemal Kiliçdaroglu.
Kiliçdaroglu aveva organizzato una fortissima coalizione, mai vista prima, che raggruppava ex alleati di Erdogan, nazionalisti laici e conservatori religiosi.
Ma non è stato sufficiente e la Turchia sta festeggiando la nuova vittoria di Erdogan.