ENTRO IL 2050 UN MILIARDO DI RIFUGIATI CLIMATICI...

Giannina Puddu, 8 novembre 2022.

E' arrivato il tempo delle donne.

E, come per gli uomini, donne per male e donne per bene.

Ma, comunque, le donne, potranno fare la differenza. 

Per il buon futuro dell'Umanità.

Mia Mottley, primo ministro delle Barbados ha stravolto gli astanti al Cop27 in Egitto, affermando, semplicemente, la verità.

Ha detto ai leaders mondiali presenti, che dovranno agire sulla base delle promesse fatte sul clima, ma, con "Giustizia Climatica"!

Se non lo faranno, ha aggiunto,  il mondo potrebbe vedere 1 miliardo di rifugiati climatici entro il 2050.

E, quindi, le sue parole:

"Non ho bisogno di ripetere che abbiamo il potere di scelta, ogni oratore su questa piattaforma lo ha fatto.

Non ho bisogno di ripetere che questa è la COP che ha bisogno di azione, l'abbiamo detto tutti noi come coro.

Non ho bisogno di ripetere l'orrore e la devastazione devastata su questa Terra nel corso degli ultimi 12 mesi da quando ci siamo incontrati a Glasgow. 

Che si tratti delle inondazioni apocalittiche in Pakistan o delle ondate di caldo dall'Europa alla Cina, o addirittura degli ultimi giorni nella mia stessa regione, della devastazione causata in Belize dalla tempesta tropicale Lisa, o delle torrenziali inondazioni di pochi giorni fa a St Lucia.

Non abbiamo bisogno di ripeterlo perché un'immagine ha detto mille parole prima, ma quello che dobbiamo fare è capire perché non ci stiamo muovendo oltre.

Abbiamo la capacità collettiva di trasformarci.

Tutto ciò che serve è la volontà politica di farlo."

Mottley ha puntato il dito contro l'impatto che le nazioni ricche e occidentali hanno avuto sulle nazioni più povere, che ora sono diventate vittime della crisi climatica a cui non hanno contribuito.

Sottolineando:

"Siamo stati quelli il cui sangue, sudore e lacrime hanno finanziato la rivoluzione industriale".

Dobbiamo ora affrontare un doppio rischio dovendo pagare il costo di quei gas serra della (vostra)  rivoluzione industriale?

Questo è fondamentalmente ingiusto”.

E'  stata critica nei confronti della Banca mondiale, così come dei paesi che offrono prestiti, non sovvenzioni, ai paesi che soffrono di disastri climatici.

Ha concluso, sintetizzando:

“Dobbiamo avere un approccio diverso, per permettere che le sovvenzioni per la ricostruzione finanziate da sovvenzioni vadano avanti, in quei paesi che soffrono di disastri. A meno che ciò non accada, assisteremo a un aumento dei rifugiati climatici."

L'Occidente che si è arricchito devastando il clima non può pretendere di spalmare il costo necessario a ripulire la terra su chi, fin qui, ha solo subito senza avere un ritorno per sè e solo perdite e drammi.