Eni, sale l`utile netto e c`è ottimismo sul futuro

Utile netto di 6,89 mld di euro nel 2011 per Eni, in aumento del 9,1% rispetto ai 6,3 mld dell`esercizio precedente. In progresso anche l`utile netto adjusted che tocca quota 6,96 mld (+1,5%).

L`utile operativo adj raggiunge i 17,97 miliardi (+4%) nell`esercizio 2011, mentre il cash flow annuo è pari a 14,39 mld. Bene il quarto trimestre con un utile netto pari a 1,32 mld (+141%), mentre l`utile netto adjusted è stato di 1,54 miliardi con una riduzione del 9,5% rispetto al quarto trimestre 2010. La riduzione riflette il peggioramento della performance operativa e l`incremento di 2 punti percentuali del tax rate consolidato dovuto alla maggiore incidenza dell`imponibile generato dal settore Exploration & Production e al mutato regime fiscale delle imprese italiane varato con la manovra finanziaria estiva che ha stabilito l`aumento di 4 punti percentuali (al 10,5%) della maggiorazione Ires sul reddito imponibile delle imprese del settore energia (c.d. Robin Tax) e l`estensione dell`ambito di applicazione della stessa Robin Tax alle società di trasporto e distribuzione del gas naturale. Fattori parzialmente compensati dall`incremento dei risultati delle società valutate all`equity a al costo (+250 milioni).
Nel quarto trimestre 2011 Eni ha conseguito l`utile operativo adjusted di 4,26 miliardi con una flessione del 10,1% rispetto al quarto trimestre 2010. Nel quarto trimestre 2011 gli investimenti tecnici di 3,89 miliardi (13,44 mld nel 2011) hanno riguardato principalmente lo sviluppo di giacimenti di idrocarburi, l`upgrading della flotta dei mezzi navali di costruzione e perforazione di Saipem e delle infrastrutture di trasporto del gas.
Nell`anno sono stati sostenuti 0,36 miliardi di investimenti finanziari. Il cda intende proporre all`assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 1,04 per azione di cui 0,52 euro distribuiti nel settembre 2011 a titolo di acconto. Il dividendo a saldo di 0,52 per azione sarà messo in pagamento a partire dal 24 maggio 2012 con stacco cedola il 21 maggio 2012. 
Nel quarto trimestre il flusso di cassa netto da attività operativa è stato di 3.189 milioni (14.394 milioni nell`anno) e ha beneficiato di un maggiore volume di crediti commerciali ceduti in factoring con scadenza successiva alla chiusura del periodo contabile (654 milioni nel quarto trimestre; 500 milioni nell`anno). Il flusso di cassa delle dismissioni è stato di 1.577 milioni (1.911 milioni nell`anno) e ha riguardato principalmente la cessione delle partecipazioni nelle società del trasporto internazionale del gas da Nord Europa e Russia. Al 31 dicembre 2011 l`indebitamento finanziario netto ammonta a 28.032 milioni, che rappresenta una flessione di 241 milioni rispetto al 30 settembre 2011 e un incremento di 1.913 milioni rispetto al 31 dicembre 2010. Il leverage - rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto comprese le interessenze di terzi - è pari a 0,46 al 31 dicembre 2011 (0,47 al 31 dicembre 2010). Il Roace calcolato su base adjusted al 31 dicembre 2011 è del 9,9% (10,7% al 31 dicembre 2010). Su base annua «i risultati sono stati penalizzati dall`apprezzamento del cambio euro/dollaro (+4,9%)».
«Il 2011 è stato per Eni un anno di grandi successi esplorativi. La grande scoperta di Mamba in Mozambico apre straordinarie opportunità di sviluppo in Asia dove la domanda di gas cresce a ritmi sostenuti. Abbiamo anche rafforzato la nostra presenza in aree ad alto potenziale produttivo, quali il Mare di Barents, l`Angola e il Sud-Est Pacifico. Il ripristino della produzione in Libia in tempi record ha limitato l`impatto della Rivoluzione sui risultati del 2011». Così Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni commenta i risultati del 2011. «La difficile situazione congiunturale in Italia e in Europa ha impattato i nostri risultati in Gas & Power, Refining & Marketing e nella petrolchimica. Nonostante ciò Eni, grazie al suo eccellente posizionamento strategico, continuerà -conclude- a generare risultati al top dell`industria e a creare valore per gli azionisti nel lungo termine».
 
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