EMBARGO ALLA RUSSIA. GLI EUROPEI SI TAGLIANO LE PALLE. PER GLI AMERICANI SOLO UNA GRATTATINA.
Giannina Puddu, 23 marzo 2022.
Ha, davvero, del "geniale" l'ipotesi di applicare l'embargo alla Russia, peraltro, già in parte imposto dai giganti del pensiero che governano gli stati della UE.
Sul punto, il parere di NOMISMA, per bocca del suo Presidente, illumina e fornisce dati indiscutibili.
Nomisma, era stata fondata a Bologna nel 1981 su iniziativa del grande Nerio Nesi e da Francesco Bignardi, che allora erano rispettivamente, Presidente e Direttore Generale di BNL.
Nell'epoca in cui, BNL era, veramente, la nostra grande Banca Nazionale del Lavoro ed in quanto tale, dedicava ampio spazio agli approfondimenti scientifici dei temi economici, finanziari e sociali.
La BNL di allora era banca ed era anche scuola, per i dipendenti, ammirati per la loro professionalità e per il mondo esterno.
Davide Tabarelli, oggi Presidente di NOMISMA, rispondendo ad un'intervista di moto.it, ha dichiarato:
"Oggi i mercati sostanzialmente hanno detto di non credere all'embargo europeo. Anche l'ipotesi opposta, che sia la Russia a fermare l'export, anche quella non è possibile.
Questo stanno dicendo i mercati.
Purtroppo i valori un giorno vanno su e uno giù.
Ieri era panico e parlavamo di dove trovare i 150 miliardi di metri cubi di gas russi (di cui ha bisogno l'Europa, NDA).
Gli Stati Uniti hanno pensato di bloccare le importazioni di greggio e di gas perché di fatto importano solo il 5% dei loro consumi di petrolio e di gas ne importano zero.
Noi siamo invece in Europa.
Oggi comunque i prezzi sono più tranquillizzanti, ma il prezzo del gas è comunque 10 volte quello di un anno fa.
Il petrolio è sceso sotto ai 120 dollari, ma è comunque tre volte quello che era la media del 2021".
Ed anche: "Molti spingono per le sanzioni, ma bisogna essere pronti a stare al buio, al freddo e a bloccare le fabbriche.
Senza lo stipendio poi ci saranno problemi a fare la spesa.
In tanti fanno uno sfoggio di ottimismo, ma a noi mancano 29 miliardi di metri cubi (quelli dati dalla Russia) su un totale di 76 consumati: circa il 40%".
Ha, inoltre, chiarito che, pur avendo già subito, ad oggi, incrementi di prezzo di Gas, Benzina e Gasolio, se fosse embargo dovremo aspettarci il più 100%.
Prevede e, logicamente, anche razionamenti e blackout elettrici programmati che potrebbero estendersi ai prossimi 5 anni.
Non c'è, al mondo, alternativa capace di sostituire i rifornimenti russi perchè mancherebbero all'appello 150 miliardi di metri cubi di Gas.
Ai fessacchiotti che esultano convinti di poter "inasprire le sanzioni" senza subire conseguenze gravi in casa, replica che possiamo mettere solo piccole pezze, grandi come coriandoli.
Cioè niente.
Dall' Algeria, potrebbero arrivare 1-2-3 mld di mc di gas ma troppo poco, anche perchè l'Algeria non è organizzata per l'esportazione.
Anche sul fronte delle "rinnovabili", nella migliore delle ipotesi, si potrà ricavare giusto una pezza di soluzione al problema enorme che si creerà.
E, benzina e gasolio a 3 euro al litro e oltre con il barile oggi a 118 dollari che gli americani "promettono" a 300 dollari...
Gli esperti del settore hanno stimato che, già nell'estate 2022, il prezzo potrebbe raggiungere i 240 dollari!
Goldman Sachs ha previsto il prezzo del Brent a oltre 200 dollari, osservando che il mondo potrebbe trovarsi ad affrontare uno dei “più grandi shock di approvvigionamento energetico di sempre”.
Le sanzioni e l'inasprimento della sanzioni alla Russia che i superficiali chiedono, non valutandone gli effetti in casa, aprono ad un nuovo scenario in cui mancheranno i soldi per alimentarsi, per curarsi, per protteggersi dal freddo.
L'Italia, che vive una condizione di dipendenza energetica totale, è destinata a pagare il prezzo più alto, il nostro sistema economico, già molto fragile per la crisi precedente alimentata dal covid, salterà e sarà il deserto.
Che spiegazione si darà agli anziani e ai bambini che saranno costretti a vivere in appartamenti gelidi nel prossimo inverno?
Entrando nella nuova realtà che si prepara, l'inverno del 2023 potrebbe essere al gelo, senza riscaldamento.
Le sofferenze più grandi saranno per chi vive nelle città, chiuso nelle mura dei condomini, senza alcuna possibilità di inventarsi alternative di soppravvivenza, nè per mangiare, nè per scaldarsi.
E' impossibile comprendere la logica di tale atteggiamento europeo che espone oltre 400 milioni di persone ad un futuro di stenti e di privazioni di ogni genere.
Ogni problema ha più soluzioni e, per contribuire alla composizione della crisi ucraino-russa, ce ne sono altre, volendo impegnarsi a cercarle, per trovarle.