Elezioni francesi, gli investitori rimangono cauti

Di tutti i cambiamenti sperimentati dall`Europa negli ultimi mesi, l`elezione di Francois Hollande è forse uno dei più significativi.

Ma se per le strade di Parigi si festeggia, gli investitori si mantengono sul chi va là e temono che Hollande spenda più di quello che potrebbe per sostenere l`econonomia, invece che portare avanti le riforme di cui la Francia ha bisogno per restare competitiva. Lo riporta il New York Times, sottolineando che gli investitori temono per l`andamento del debito pubblico e la perdita di competitività. E questo anche perchè con il suo l`ampio deficit pubblico, la Francia - precisa il capo economista per l`America di Natixis, Evariste Lefeuvre - può già essere considerata un paese del sud Europa. «I mercati non attaccheranno la Francia subito. Ma c`è il rischio - afferma Jacob Funk Kirkegaard, ricercatore del Peterson Institute for International Economics - che se Hollande non agirà presto la Francia possa diventare il nuovo malato dell`Europa». «C`è un elemento del `Nixon che va in Cinà» nell`elezione di Hollande perchè, «come socialista, sarà in grado di premere sui sindacati per maggiori concessioni. Ma questo significa che deve mostrare la volontà di voler avviare un confronto. E questo determinerà la direzione della Francia». «I mercati si troverebbero probabilmente più a proprio agio con un approccio conservatore di tagli alle spese e aumenti delle tasse più che un approccio socialista, fondato su aumento più generalizzato delle tasse» mette in evidenza Dominique Barbet di BNP Paribas. Secondo il capo economista dell`America di Natixis, Evariste Lefeuvre, Francois Hollande vuole aumentare la spesa pubblica e questo è qualcosa che spaventerà un pò i mercati.

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