E` pronto il nuovo asse anti spread
Sulle misure anti-crisi, scudo anti-spread in testa, l`Italia guadagna un alleato di ferro: quella Francia che oggi, mentre rinnova l`amicizia con la Germania a Reims, spinge anche l`acceleratore sul meccanismo per far scendere la febbre dei tassi che rischia di restare prigioniero nelle trattative post-vertice Ue.
Con l`Eurogruppo di oggii a Bruxelles parte infatti il processo che deve tradurre in atti le decisioni dei leader e convincere i mercati ancora scettici che, per Mario Monti, ancora non si fidano delle decisioni Ue. E mentre l`Italia vuole che si superino in fretta tutti gli ostacoli, rendendo operativi il prima possibile i nuovi poteri del fondo salva-Stati Esm (acquisto bond in funzione anti-spread, ricapitalizzazione diretta delle banche), la Germania sembra non avere tutta questa fretta: `Ogni cosa a suo tempo`, ha frenato il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble, escludendo che la supervisione bancaria, la prima delle misure Ue da rendere operative, si avrà già nel 2012.
L`intesa Italia-Francia è stata ribadita durante l`incontro che il premier Monti e il ministro francese dell`Economia, Pierre Moscovici, hanno avuto a margine della conferenza Rencontres Economiques ad Aix-en-Provence. `Dobbiamo parlare subito, già nell`Eurogruppo di domani, di unione bancaria e scudo anti-spread per aiutare chi, come l`Italia, ha un problema con la volatilità dei tassi`, ha detto Moscovici al termine del bilaterale. Per descrivere le prossime tappe dell`Eurozona, il ministro ha utilizzato `l`immagine di Monti, che mi piace molto: `Abbiamo aperto una porta che era chiusa, ora dobbiamo decidere la strada da prendere` `.
La strada è però piena di ostacoli: il primo, le resistenze della Germania e dei suoi alleati tripla A (vedi Finlandia, Olanda e Austria), che vincolano lo scudo anti-spread alla supervisione bancaria, e che è visto da molti osservatori come un rimandare `sine die` quelle misure che invece l`Italia e la Francia vorrebbero operative da subito, per frenare l`altalena degli spread.
Ma come Parigi e Roma cercano di accelerare, Berlino frena: `L`Eurozona non è forte, serve l`unione politica`, ha detto la cancelliera Angela Merkel, richiamando indirettamente alla cessione di sovranità da parte degli Stati Ue, tasto dolente per la Francia che non è del tutto pronta a farlo. Gli schieramenti sono sempre gli stessi: il Nord chiede prima la cessione di sovranità, e poi è disposta al sostegno ai Paesi in difficoltà, e il Sud vorrebbe invece il contrario. Ma l`Italia non ci sta ad essere considerata al pari di Grecia o Spagna: `E` curioso che l`Italia sia considerata dai colleghi del Nord come un Paese debitore anche se non ha richiesto mai aiuti, e anzi abbiamo contribuito come gli altri al sostegno di Grecia, Irlanda, Portogallo e ora Spagna`, ha detto Monti, puntando il dito contro `alcuni Paesi del Nord` che con le loro dichiarazioni `inopportune` dopo il summit hanno confuso i mercati. Ed è forte della considerazione che l`Italia ha tutte le carte in regola, è vicina al pareggio di bilancio e anche all`avanzo strutturale (nel 2013), che Monti già da domani (un nuovo Eurogruppo è già in programma il 20 luglio) lavorerà perché le decisioni del summit diventino realtà in fretta, liberando così la strada anche agli aiuti alle banche spagnole.
Al momento, l`ipotesi di una loro ricapitalizzazione diretta da parte dell`Esm è vincolata alla realizzazione di quella supervisione bancaria unica che Schaeuble vede lontana (`l`organismo di supervisione comune non entrerà in funzione quest`anno: è poco realistico`). Ma se non sarà l`Esm bensì il vecchio fondo Efsf a salvare le banche iberiche, gli aiuti andranno a gonfiare il debito pubblico spagnolo, facendo sfumare il tentativo di spezzare la spirale crisi bancaria-crisi dei debiti sovrani, su cui, Italia in testa, si era battuto il vertice Ue.