E ora introduciamo l`antiscudo fiscale...
Scritto per Ifanews da Paolo Sassetti,ex membro del comitato scientifico Aiaf ed ex ceo Sopaf. Leggendo le lamentele fondate di alcuni diportisti non si può che convenire sull`ovvio, ovverosia che tassare singoli beni come espressione di ricchezza e benessere porta spesso a delle ingiustizie. Esistono sempre ampie schiere di appassionati che si privano di molti consumi per realizzare le loro passioni, siano esse vecchie barche od alianti. Una tassazione generale sulla ricchezza, realizzata tramite una modesta imposta proporzionale gravante su tutta la ricchezza personale, sarebbe molto più equa che una frotta di imposte su singoli beni. Ma come determinare tutta la ricchezza personale di un individuo?
E` molto semplice: tramite l`autodicharazione patrimoniale. Un esempio di tale autodichiarazione e di tale tassazione potrebbe essere, ai valori stimati di mercato:
Abitazione principale: 3,2 milioni
Abitazione secondaria 1,7 milioni
Automobili 0,3 milioni
Un Picasso 5.0 milioni
Barca 0,7 milioni
Liquidità 3,0 milioni
Totale 13,9 milioni
Franchigia 1,5 milioni
Ricchezza tassabile 12,4 milioni
Tassazione fjat 0,5% annuo
Imposta generale sulla ricchezza: 62.000 euro annui
Come assicurarsi la verosimiglianza delle autodichiarazioni dei contribuenti? Molto semplice: lo Stato averebbe la possibilità di comprare i beni al valore dichiarato, se essi non sono stati dichiarati potrebbe espropriarli. Insomma, uno scudo alla rovescia. Questa idea non se la inventarono i comunisti sovietici ma, pragmaticamente, i liberali inglesi nella metà degli anni `70.