È IL GIAPPONE IL PIÙ GRANDE CREDITORE ESTERO USA. UNA CARTA PESANTE CONTRO I DAZI?

Giannina Puddu, 5 marzo 2025.
Donald Trump ha nominato il miliardario Elon Musk e l'ex candidato alla presidenza Vivek Ramaswamy a capo del neonato DOGE (Department of Government Efficiency) che dovrebbe identificare ed eliminare le spese pubbliche inutili.
Musk afferma che potrebbe tagliare 2 trilioni di dollari di "sprechi" governativi, riducendo potenzialmente il debito nazionale.
Negli ultimi 20 anni, il Giappone e la Cina sono stati i maggiori acquirenti di titoli del Tesoro USA.
Tra dicembre 2000 e aprile 2024, la Cina ha ceduto parte dei titoli mentre il Giappone è passato da 556,3 miliardi di dollari di proprietà a poco più di 1,1 trilioni di dollari divenendo il più grande creditore estero americano.
La Cina è passata da 105,6 miliardi di dollari a 749,0 miliardi di dollari.
Nella nuova era dei dazi, Nissan Motor, Toyota Motor, Mazda Motor e Honda Motor hanno tutte stabilimenti in Messico.
Nel 2023 la Nissan ha prodotto più di 615.000 veicoli in Messico, di cui circa il 40% è stato esportato negli Stati Uniti.
L'introduzione dei nuovi dazi è una sciabolata al cuore dell'economia giapponese, già in assenza di un attacco diretto.
Honda sta portando dal Messico negli USA quante più auto possibili prima che le tariffe entrino in vigore.
Trump ha già minacciato di estendere i dazi sulle automobili anche alle importazioni da altri Paesi, ma non ha ancora compreso il Giappone nel suo elenco, pur essendo, il Giappone, già colpito per la sua produzione di auto all'estero.
Katayama Masanori, presidente della Japan Automobile Manufacturers Association, si è appena confrontato con il Ministro dell'Economia, del Commercio e dell'Industria Muto Yoji.
Secondo Katayama, una tariffa del 25 percento su tutte le auto esportate da Giappone, Messico e Canada negli Stati Uniti avrebbe un impatto negativo sull'economia giapponese come su quella statunitense e spera che il Giappone ottenga esenzioni dalle tariffe doganali.
L'economista principale di Mitsubishi UFJ Research and Consulting Kobayashi Shinichiro vede nero.
L'introduzione dei nuovi dazi moltiplicati per dieci sarebbe drammatica per le principali case automobilistiche e per tutte le piccole e medie imprese che forniscono componenti, le industrie che forniscono acciaio e semiconduttori, le industrie che vendono i macchinari per la produzione di automobili.
Kobayashi afferma che il governo giapponese deve trattare con il governo degli Stati Uniti e la trattativa è già aperta.
Sul tavolo dovrebbe esserci anche la pesante carta del credito giapponese verso gli USA...
Il rovescio, sul mercato, di 1,1 trilioni di Treasury avrebbe un effetto più che sgradevole per il governo americano.