Draghi spiega la riduzione dei tassi e parla dei rischi delle banche

Mario Draghi ha sorpreso i mercati quando, una volte insediatosi alla guida della Bce, ha deciso di applicare una politica di tassi restrittiva. La spiegazione di un gesto per certi versi spiazzante è finalmente arrivata: «Ci aspettiamo che l`attività economica s`indebolisca in gran parte delle economie avanzate» e «nell`area euro i rischi sono aumentati»: anche per questo la Banca centrale europea ha tagliato i tassi. Lo ha detto Mario Draghi, ripreso da Ansa, presidente della Bce, nel suo primo intervento pubblico fuori dall`istituto.   Intanto oggi, sempre parlando di tassi, abbiamo da segnalare la partenza in salita per lo spread fra i Bund e i Bonos spagnoli a 10 anni: dopo la chiusura di ieri a 459 punti, i titoli di Madrid sono balzati a 502 punti tornando per la prima volta da settimane a un livello superiore a quello dei Btp,risaliti a 501 punti.   Ma l`intervento del nuovo presidente della Bce ha visto coinvolte anche le banche «Siamo consapevoli delle attuali difficoltà per le banche - ha detto Draghi - dovute alla tensioni sui titoli di Stato, all`accesso più difficile ai mercati della liquidità e alla scarsità di garanzie» da fornire in cambio di fondi. E fra le difficoltà poste alle banche Draghi ha citato anche «le sfide nell`alzare i livelli del capitale e i rischi ciclici collegati alla fase di rallentamento economico». Finora - ha detto Draghi - la Bce ha adottato «diverse misure non convenzionali» per far sì che il finanziamento a breve termine non rappresenti un problema per le banche: fra queste, in particolare, le aste di liquidità illimitata e le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine, oltre agli swap per fornire liquidità in dollari e i due programmi di acquisti dei covered bond.   Draghi, nel suo intervento allo European Banking Congress dopo l`introduzione dell`amministratore delegato di Deutsche Bank Josef Ackermann, si è soffermato sulla credibilità: «guadagnarla è un processo lungo e laborioso. Mantenerla una sfida permanente. Ma perdere la credibilità è una cosa che può succedere velocemente, e la storia mostra che riguadagnarla ha costi economici e sociali enormi». Fra gli elementi di stabilità finanziaria in Europa, poi, fondamentale è la governance economica, ilo cui rafforzamento richiede «urgente messa in pratica delle decisioni del COnsiglio europeo e del Vertice europeo», ha detto l`ex governatore di Bankitalia. Draghi ha ripercorso la storia del fondo di salvataggio partita dall`aiuto alla Grecia: «Siamo a oltre un anno e mezzo dal vertice che ha lanciato il fondo `Efsf` come parte di un pacchetto di sostegno finanziario da 750 a 1.000 miliardi di euro; a quattro mesi dal vertice che ha deciso di rendere disponibile l`intero volume di garanzie del `Efsf`; e a quattro settimane dal vertice che ha deciso di usare la leva finanziaria per quadruplicare o quintuplicare le risorse, e che ha dichiarato il fondo interamente operativo con l`utilizzo di tutte le sue risorse in maniera efficace per assicurare la stabilità finanziaria nell`area euro». Poi l`esortazione ai governi: «dov`è la messa in pratica di queste decisioni ormai prese da tempo? non dobbiamo aspettare oltre».   

Draghi spiega la riduzione dei tassi e parla dei rischi delle banche