A un estremo c’è il mondo emergente dove le economie continueranno a crescere con decisione anche se a un ritmo più lento rispetto agli ultimi anni; all’altro estremo c’è l’Europa dove ci aspettiamo che l’economia abbia una contrazione nel corso dell’anno. Nel mezzo ci sono gli Stati Uniti che in quanto economia sviluppata rappresentano una sorpresa dato che grazie a uno slancio positivo stanno crescendo più rapidamente di quanto previsto. Per questo abbiamo recentemente rivisto al rialzo le nostre previsioni di crescita sugli Stati Uniti per il 2012.
L’allentamento della politica monetaria in Asia
Nel 2011 abbiamo assistito in tutta l’Asia a un inasprimento delle politiche monetarie a fronte di un aumento dell’inflazione. Questo processo ha raggiunto il suo obiettivo con un inflazione più bassa data anche dai crolli dei prezzi alimentari ed energetici che sono decisamente più bassi rispetto a un anno fa. La Cina rappresenta un buon esempio e infatti la People Bank of China ha potuto allentare la politica monetaria. Ci aspettiamo che questa tendenza possa continuare nel 2012 con una caduta dei tassi d’interesse e requisiti di riserva più bassi per le banche commerciali. Non ci aspettiamo quindi un hard landing della crescita economica cinese nel 2012. Anche se la crescita in Cina potrebbe rallentare rispetto ai tassi degli ultimi anni, ci aspettiamo comunque una crescita del 7-8%, un tasso comunque molto invidiato in molti paesi occidentali.
Le dinamiche della crescita cinese cambiano lentamente
Un interessante effetto del processo di maturazione dell’economia cinese sarà una lenta trasformazione nel prossimo ventennio del paese con un passaggio da un’esclusiva dipendenza da investimenti fisso a un economia guidata dai consumi. L’investimento in infrastrutture è stato un importante motore di crescita negli ultimi dieci anni ma con il diffondersi della ricchezza i consumatori aumenteranno sempre di più la spesa per i beni discrezionali. Aspettiamo di vedere come il governo gestirà questa transizione per evitare la formazione di una bolla. Questo è uno dei temi chiave nei nostri portafogli globali, cioè l’investimento in società che posso beneficiare della crescita nel lungo periodo della domanda di brand globali.
I maggiori rischi per la crescita provengono dall’Europa
La crisi del debito sovrano in Europa è uno dei maggiori rischi a livello globale per l’economia e per i mercati azionari. Ci sono alcune scadenze importanti in arrivo, la prima è il 20 marzo quando la Grecia dovrà rimborsare un fetta significativa del suo debito. Nel frattempo la BCE è stata più attiva nel rifornire di liquidità il settore bancario attraverso le operazioni di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) che rappresentano un’apertura al quantitative easing portando quindi una boccata d’ossigeno ai leader politici europei.
Il petrolio rappresenta un potenziale rischio
L’Europa non è l’unico rischio all’orizzonte. Bisogna monitorare con attenzione anche il mercato del petrolio con l’Iran e la Nigeria che forniscono al momento le maggiori preoccupazioni. A compensare il rischio derivante da un potenziale shock petrolifero c’è il prezzo del gas naturale negli USA, che è crollato in maniera significativa a seguito dell’introduzione di nuove tecniche di estrazione. Quest’ultimo punto è alla base del rilancio del settore industriale degli Stati Uniti.
Il deficit statunitense rappresenta una preoccupazione di lungo termine
L’Europa sta aprendo la strada della riduzione del deficit e delll’austerità. Anche gli Stati Uniti hanno bisogno di agire in questo senso ma è estremamente improbabile che questo succeda in un anno elettorale dato che il focus del Presidente Obama rimarrà concentrato sugli stimoli alla crescita e sulla creazione di nuovi posti di lavoro. L’austerità per gli Stati Uniti sarà probabilmente un problema da affrontare nel 2013 o oltre. L’attuale progresso in termini di crescita negli Stati Uniti rappresenta comunque nel frattempo una notizia positiva per il deficit.
Le valutazioni supportano le azioni
In base a uno dei nostri preferiti metodi di valutazione (price to book value) le azioni USA, Europee e degli altri mercati sviluppati trattano ai livelli più bassi degli ultimi 20 anni (tranne un periodo nell’aprile 2009). La nostra visione ottimista è supportata dalla solidità dei bilanci societari e dagli elevati flussi di cassa in alcune aree di mercato. Nel frattempo i dividend payout ratio sono tra i più bassi nella storia e lontani dai picchi raggiunti negli anni scorsi.
Un implicazione derivante dai tassi d’interesse bassi, da basse valutazioni dei corsi azionari e dai bilanci solidi è rappresentata dalle aspettative degli investitori inmerito a maggiori operazioni di M&A, buyback azionari e riorganizzazioni che possano aggiungere valore. Questo vale per le società con i bilanci più solidi che con bassi tassi d’interesse possono prendere prestiti a tassi estremamente vantaggiosi ma non certo per le tante società più deboli da un punto di vista patrimoniale ed economico che sono quelle che hanno una maggiore necessità di finanziamento. Per questo bisogna attentamente analizzare i bilanci delle società individuando quelle più solidi e che quindi saranno più interessanti nel 2012.
Con una bassa crescita nei principali mercati sviluppati è necessario individuare le società che sono in grado di sostenere una progressione dei propri ricavi. Recentemente alcuni società leader nel proprio settore come Nestlé, McDonald e Apple hanno annunciato ottimi risultati che dimostra come sia sostenibile per queste società crescere ulteriormente. Iniziamo a vedere anche delle interessanti opportunità in Giappone dove lo yen è tornato a livelli più bassi rispetto ai recenti picchi rispetto al dollaro fornendo quindi un po’ di sollievo agli esportatori giapponesi.
Sovvrappeso su IT e consumi discrezionali
Uno dei settori più interessanti è l’IT, dove le valutazioni delle azioni negli Stati Uniti sono decisamente basse. Anche il settore dei consumi discrezionali è interessante soprattutto per l’esposizione alla crescita dei consumi nei mercati emergenti. Alcuni esempi sono le case automobilistiche e le industrie chimiche tedesche. Per questo nonostante il difficile outlook economico riteniamo comunque l’Europa un area interessante perché diverse società europee hanno una sempre maggiore esposizione ai mercati emergenti.
Sottopeso sui titoli difensivi e sui finanziari
Siamo ancora decisamente sottopesati sul comparto finanziario e su settori come le tlc e le utility che sono aree a bassa crescita e inoltre le utility sono esposte a interventi governativi per aumentare le tasse.
Conclusioni – sfide e opportunità
In conclusione, i mercati dovranno affrontare diverse sfide e questo produrrà ulteriore volatilità nei prossimi mesi. I recenti provvedimenti delle autorità europee hanno però portato maggiore liquidità e un sentiment generale più positivo che si aggiunge a delle valutazioni azionari decisamente interessanti rispetto allo storico e agli altri asset. In questo contesto è necessario individuare le società più solide e ben amministrate che potranno svilupparsi nonostante il contesto economico generale di bassa crescita.