DOPO LA SCONFITTA AGLI EUROPEI LA CONDANNA DELL’ANTITRUST

DOPO LA SCONFITTA AGLI EUROPEI LA CONDANNA DELL’ANTITRUST

Trento, 4 luglio 2024. Di Paolo Rosa, avvocato.

Dopo la debacle sul campo di giuoco è arrivata l’Autorità garante della concorrenza del mercato che ha sanzionato la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) per la somma di 4.203.447,54 per abuso di posizione dominante (il Consiglio Federale ha recentemente approvato il bilancio consuntivo 2023 con un risultato positivo per 2,6 milioni di euro).

L’Antitrust ha, infatti, accertato che la FIGC, almeno a partire dal 01.07.2015, ha attuato una complessa strategia escludente, per rafforzare la propria posizione dominante nell’organizzazione di competizioni calcistiche giovanili a carattere agonistico e per estenderla anche al mercato dell’attività ludico – amatoriale, in cui opera in concorrenza con gli Enti di Promozione Sportiva (EPS).

La strategia abusiva si è realizzata attraverso la mancata stipula, da parte della FIGC, delle convenzioni richieste dal regolamento del CONI (2014) per gli EPS così precludendo agli EPS l’accesso al mercato dell’organizzazione di eventi a carattere agonistico, garantendo così a se stessa una posizione di sostanziale monopolio.

In secondo luogo, la FIGC ha usato in modo strumentale il proprio potere regolatorio, considerando illegittimamente come agonistica l’attività amatoriale svolta dagli Enti di Promozione Sportiva con atleti compresi tra i 12 e 17 anni, imponendo anche per gli atleti fino ai 12 anni il convenzionamento tra la Federazione e gli EPS e la pre-autorizzazione dell’evento, così riducendo la capacità degli Enti di Promozione Sportiva di esercitare la loro attività.

La FIGC ha reagito alla decisione dell’Antitrust ritendo la sanzione ingiustificata, basata su argomentazioni fondate su un ragionamento giuridico errato e richiamando la recente sentenza del Consiglio di Stato 5 giugno 2024, n. 5054 (https://www.anmvioggi.it/images/Circolari_e_delibere_2024/Sentenza_del_Consiglio_di_Stato_-_FISE.pdf), intervenuta su appello della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE).

A me pare che la decisione dell’Antitrust sia corretta e che il richiamo alla sentenza del Consiglio di Stato n. 5054 del 05.06.2024 non porti alcun vantaggio alle tesi sostenute dalla FIGC, anzi proprio l’opposto, perché in quel recentissimo arresto il Consiglio di Stato ha accolto il motivo n. 5 proposto dalla FISE che contestava di detenere sul mercato una posizione dominante com’è stato dimostrato, numeri alla mano, in corso di causa.

È stato accertato, infatti, nei registri detenuti dal CONI che nella disciplina degli attacchi e attività equestri di tradizione e rassegna gli EPS hanno numero 1605 Enti affiliati contro gli appena 47 di FISE; nella disciplina degli attacchi, FISE ha numero 1069 tesserati, mentre gli EPS ne hanno 12.294.

Situazione completamente diversa per quanto riguarda il rapporto FIGC – EPS dove, per esempio, nella stagione 2022/2023 il numero di tesserati nell’ambito dei calci giovanili under 17 per la FIGC era 725.000, di cui under 12- 480.000 mentre i tesserati per EPS 380.000 così evidenziandosi che la sola FIGC ha un numero di tesserati che sono circa il doppio dell’insieme di tutti i tesserati degli EPS e quindi una posizione dominante.

Non ci resta quindi che attendere il giudizio del TAR Lazio.

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