DOPO AVER NOMINATO IL SUO AMBASCIATORE IN CINA, ZELENSKY E' CRITICO VERSO LA CASA BIANCA...
Giannina Puddu, 3 maggio 2023.
Nelle ultime settimane si osservano nuovi movimenti nelle relazioni internazionali che ruotano intorno alla guerra in Ucraina.
Zelensky ha spalancato le porte alla Cina che, da tempo, si offre come mediatore di pace senza aver mai criticato l'invasione russa dell'Ucraina.
La nomina recente dell'ambasciatore ucraino in Cina è la conferma di una scelta politica che, pur confermando in ogni occasione l'apprezzamento del sostegno di Washington, gradisce e accetta l'intesa con il secondo pilastro cinese.
L'Ucraina di Zelensky fa leva continua sull'Europa per ottenere supporto finanziario e militare e, allo stesso tempo, misurati i rapporti di forza, si mette al riparo tra i due giganti in palese conflitto, ad ovest e ad est del pianeta.
E, allora, o il "conflitto" che si palesa tra gli USA e la Cina è una rappresentazione teatrale, o Zelensky inizia a coltivare una sua strategia autonoma?
In questi giorni ha fatto un'affermazione che sembra confutare le teorie occidentali che ispirano i governi che lo hanno armato e che continuano ad armarlo contro la Russia:
“Se fosse la mia guerra contro Putin, e fossimo in due sul campo di battaglia, direi a tutti cosa penso di loro. Ma qui la storia è un po' diversa. Siamo tutti responsabili”.
E' riemersa la storia dell'imbarazzante fuga di notizie "secret" e "top secret" che ha impegnato la stampa internazionale nel mese di aprile e di cui vi avevamo parlato pubblicando anche la foto del giovane, troppo giovane e già arrestato, al quale è stata attribuita la colpa.
Nei documenti segreti dati in pasto, per gioco in varie chat, si era letto, tra l'altro, che le difese aeree ucraine fossero sul punto di esaurire le scorte di missili e munizioni ereditati dall'era sovietica.
Il Post ha intervistato Zelensky riproponendo il caso che lui ha descritto come un "programma televisivo" che ha aiutato la Russia.
Il suo ministro della Difesa, Oleskii Reznikov aveva parlato di un misto di informazioni vere e false sull'esercito del suo paese.
Nè lui, nè Zelensky, come qualsiasi uomo di stato nella stessa condizione, faranno l'elenco di ciò che è vero e di ciò che è falso.
Il fatto nuovo e grave è che Zelensky ha lamentato di non essere stato informato dalla Casa Bianca circa la fuga di notizie che ha coinvolto, direttamente, il suo paese.
Ha aggiunto che si è trattato di documenti altamente riservati e non adeguatamente protetti dall'intelligence USA, fughe di notizie dal server Discord di cui non è stato informato, che "non sono state vantaggiose" per la reputazione degli Stati Uniti e della Casa Bianca.
Lo ha ribadito ieri al Washington Post: "Non ho ricevuto informazioni dalla Casa Bianca o dal Pentagono in anticipo".
Dal punto di vista di Zelensky, particolarmente seccante l'aver scoperto proprio dai documenti top secret diventati pubblici che Washington stava presumibilmente spiando alti funzionari ucraini, incluso lui stesso.
Tuttavia, espresse le sue doglianze verso gli USA, se li tiene stretti perchè ne ha un vitale bisogno.
Ha fatto suo il pragmatismo americano confermando al giornale la sua fiducia verso Whasghinton, mentre ascolta e frequenta la Cina e mentre noi sappiamo solo ciò che scelgono di farci sapere...