In applicazione dell’art.10 delle legge n° 214 del 30/12/23, martedì 30 Aprile 2024 entrerà in vigore la norma che – per la prima volta nella storia italiana – legittima l’innalzamento dei limiti soglia d’inquinamento elettromagnetico, consentendo alle circa centomila stazioni radio base e antenne di telefonia mobile già operative sul territorio nazionale di aumentare la densità di potenza dell’irraggiamento nell’aria pubblica di agenti possibili cancerogeni con picchi anche di 100 volte in più rispetto a quanto fino ad oggi consentito. Si tratta di un vero e proprio trattamento sanitario obbligatorio per tutta la popolazione italiana, atteso come l’infrastruttura tecnologica potrà poi essere implementata anche nella misura del 50% di antenne in più per ogni singolo Comune. In sostanza, a breve saremo invasi da molte più antenne sempre più potenti; siamo alla viglia di uno tsunami elettromagnetico dalle proporzioni inimmaginabili, avviate le trattative di Governo anche per ingolfare i cieli del 5G irraggiato dallo spazio. Ci troviamo quindi ad un bivio, nel punto di non ritorno, assenti il diritto alla disconnessione e all’autodeterminazione digitale nella libertà di scelta tecnologica.
A nulla sono finora valsi i ripetuti appelli della comunità medico-scientifica internazionale indipendente nell’invito rivolto a Governo e maggioranza parlamentare di non macchiarsi di questa grave responsabilità politica, sociale e sanitaria. A nulla sono poi servite le numerose petizioni popolari girate all’esecutivo con le centinaia di miglia di firme prodotte da cittadini contrari, così come vane sono state le tante manifestazioni, i sit-in, i convegni e le azioni politiche e giudiziarie sinora intraprese, compreso pure uno sciopero della fame e l’opposizione di 600 Comuni critici e/o contrari alla sperimentazione a cielo aperto di una tecnologia priva del cosiddetto rischio zero.
Il 5G, come ogni altra tecnologia wireless, non è infatti solo un pericolo sanitario e ambientale ma anche un’arma militare, oltre che la rete principale su cui si sta costruendo l’impalcatura del nuovo controllo sociale con la conversione del Paese nella società dei Gigabit, ovvero quel distopico scenario di orwelliana memoria finalizzato alla costruzione della tecnogabbia nella gestione algoritmica della vita, dalla culla alla tomba.
Per dissentire dalla spericolata manovra, per protestare e mandare un segnale forte, in controtendenza e inedito al Governo Meloni, denunciando al contempo l’arroganza delle multinazionali straniere del 5G sempre più padrone delle scelte dei decisori pubblici, in concomitanza con l’entrata in vigore della legge che aumenterà l’elettrosmog in tutta Italia, viene proclamata una giornata di sciopero digitale.
Nel Disconnessy Day le sigle aderenti all’iniziativa invitano tutti i cittadini consapevoli a spegnere qualsiasi dispositivo digitale connesso e smart, cioè a fare a meno per ininterrotte 24 ore nell’intera giornata di martedì 30 Aprile 2024 dell’uso del wireless, Wi-Fi, Smartphone, cellulari, social, Internet, moneta elettronico-digitale, identità digitale, Intelligenza artificiale e ogni altra applicazione, prodotto, servizio e/o tecnologia legata e riconducibile alla transizione digitale della Quarta Rivoluzione Industriale, una narrazione a senso unico di falso progresso e futuro antiumano calatoci dall’alto, a cui però nessuno ha fornito il consenso e l’assenso nella partecipazione da cavia umana per una sperimentazione che costruisce un modello di società totalitaria senza precedenti.
“Chiediamo quindi solennemente a tutti i cittadini preoccupati per il futuro delle generazioni presenti e future di boicottare tutti i prodotti direttamente o indirettamente legati al 5G e al suo mondo. Se sei incoraggiato a passare al telefono o al piano 5G, anche a un prezzo basso, rispondi di no”, invitano in Francia.
“Boicotta il 5G: i telefoni 5G richiederanno un maggiore consumo di energia e aumenteranno l’impronta di carbonio del settore wireless, destinato a diventare i principali consumatori di energia al mondo nei prossimi 5 anni. I telefoni 5G aumenteranno le capacità di sorveglianza del ‘fratello maggiore’ della grande tecnologia e di altri settori e consentiranno di estrarre i tuoi dati personali”, ripetono in Australia.
E noi in Italia? Vogliamo fermarli? Allora fermiamoci e disconnettiamoci.
Senza la linfa vitale, in assenza di digitale e rete wireless di quinta generazione, il sistema tecnocratico è destinato ad implodere.
Non è più tempo di mezze misure né di compromessi, agire ora vuol dire assumersi la responsabilità di riprendersi la scelta e la libertà sul proprio destino. Il 30 Aprile viviamo disconnessi per mettere in moto un processo virtuoso di autodeterminazione.
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