La compagnia assicurativa tedesca afferma «di avere registrato il suo target di utile operativo nel 2011 malgrado mercati finanziari volatili e un livello insolitamente alto di catastrofi naturali».
Il ceo Michael Diekmann indica in particolare che «il 2011 è stato un anno difficile, ma siamo riusciti a mantenere la nostra stabilità . à un risultato straordinario, che dimostra la vera forza del modello di business» del gruppo.
La raccolta premi del ramo danni è salita a un record di 44,8 miliardi di euro nel 2011 (+2%) con un andamento stabile in Germania, Francia e Italia e sensibili incrementi in America e in Australia. L`utile operativo è rimasto a un alto livello nonostante gli oneri per importanti catastrofi naturali come il terremoto in Giappone e in Nuova Zelanda, le inondazioni in Australia e in Tailandia e gli uragani negli Usa. L`anno scorso le catastrofi naturali sono costate al gruppo 1,8 miliardi, ovvero 500 milioni in più rispetto al 2010. Il rapporto tra spese totali e premi incassati (combined ratio) è salito al 97,8%, dal 97,2% del 2010, con un `contributo` delle catastrofi naturali pari al 4,4% (3,2% nel 2010).
Il direttore finanziario Oliver Baete commenta che nel 2011 «abbiamo effettuato ai nostri clienti rimborsi più alti per le catastrofi naturali rispetto al 2010. Tuttavia il ramo danni resta robusto grazie a una politica tariffaria adeguata e alla disciplina dei costi, elementi che hanno difeso la redditività del segmento».
`Gli investimenti in bond del Grupppo sono concentrati nei Paesi `core` dell`Uem`. Così Paul Achleitner, membro del consiglio di gestione della compagnia assicurativa tedesca, che nel discorso diramato prima dell`odierna conferenza stampa ha precisato che gli investimenti di Allianz in bond italiani l`anno scorso erano pari a 26,1 miliardi di euro (di cui 19,5 miliardi fanno capo a Allianz Italia), pari al 18% del totale, che si colloca a 147,9 miliardi di euro (142,3 miliardi nel 2010). A fine dicembre 2010 gli investimenti di Allianz in bond italiani erano pari a 28,2 miliardi.
In dettaglio, gli investimenti di Allianz in bond tedeschi coprono nel 2011 il 20% e quelli nei bond francesi il 19%. La quota detenuta nei bond spagnoli è il 3% e quella nei bond inglesi l`1%. Nel resto dell`Europa è pari al 20%, negli Usa al 5% e nel resto del mondo al 14%.
Quanto al ramo vita, la raccolta premi è scesa l`anno scorso del 7,4% a 52,9 miliardi, un livello che rappresenta comunque il secondo miglior risultato nella storia di Allianz. Il calo riflette «la flessione di vendite di prodotti orientati agli investimenti `market sensitive`». Per la gestione patrimoniale (asset management) il 2011 è stato «un anno eccezionale» con asset gestiti per un totale di 1,657 miliardi (+9,2%).
Il segmento resta per Allianz «una storia di successo con un record di asset in gestione e un utile netto di 1,3 miliardi. Rappresenta una componente chiave del portafoglio equilibrato di Allianz che ci ha permesso di superare con successo un anno impegnativo come il 2011», ha aggiunto Baete.
Il ceo Diekmann, soffermandosi sulle prospettive 2012, ha aggiunto che «prevediamo una situazione analoga dell`economia nel 2012 con un moderato miglioramento nella seconda metà dell`anno. I primi passi per stabilizzare Eurolandia sono già stati realizzati con successo. In questo clima la nostra capacità di pianificare rispetto a rischi e generazione di utili andrà a vantaggio dei nostri clienti, degli azionisti e dei dipendenti».
«I progressi eccellenti del Governo Monti confermano la nostra valutazione del passato, quando abbiamo ripetutamente affermato che le preoccupazioni sull`Italia erano ingiustificate». Così ha proseguito Diekmann. Il ceo ha aggiunto che «i rischi del nostro portafoglio asset sono limitati. A fine anno la quota di bond di Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna ha coperto solo l`1,3% del nostro portafoglio totale di investimenti pari a 461 miliardi di euro. Nell`intero gruppo la nostra quota di bond italiani era pari a poco più di 26 miliardi, ovvero il 5,7% del totale dei nostri investimenti». Il ritorno medio degli investimenti del gruppo si colloca al 4,2%, ha precisato Diekmann.
Diekmann ha poi confermato che Allianz è interessato a possibili acquisizioni, ma senza fretta. «Le acquisizioni sono una questione relativa alla nostra forza di capitale. Abbiamo ripetutamente rilevato le incertezze legate alle norme previste da Solvency II, che si stanno gradualmente chiarendo. Al tempo stesso emergono nuove occasioni, man mano che le banche modificano il loro modello di business o che i competitor locali sono indeboliti dalla crisi. Non vediamo necessità urgente di azione, ma guarderemo con attenzione queste possibilità e considereremo se aggiungono valore finanziario e se aumentano il nostro expertise. Per mantenere la nostra forza finanziaria - ha aggiunto - puntiamo a una bassa vulnerabilità rispetto a rischi per il nostro portafoglio di investimenti e ai nostri driver dell`utile operativo. Nei nostri investimenti evitiamo elevati livelli di volatilità e ci concentriamo su ritorni attraenti», ha concluso il ceo.