Derivati, mal Comune mezzo gaudio

Nuovo capitolo nella vicenda derivati che vede di fronte enti locali e banche e che non mancherà di suscitare polemiche. Come riportato da MF, la Corte di Cassazione ha infatti stabilito che la giurisdizione sul processo di Milano resta di competenza di un giudice italiano.

Derivati, mal Comune mezzo gaudio
Questa sentenza non soltanto risulta fondamentale per il capoluogo lombardo, ma costituisce soprattutto un precedente importante per tutti i soggetti pubblici coinvolti in contenziosi con istituti di credito in merito ai contratti di finanziamento facenti uso di derivati.
Uno dei temi più dibattuti riguardava appunto la giurisdizione delle cause. Le banche coinvolte, essendo spesso istituti di credito stranieri, hanno infatti richiesto più volte che a valutare la loro condotta fosse una corte inglese.
Sul tema - come i nostri lettori sapranno bene - si sono succeduti ricorsi e controricorsi, ma questa sentenza arriva ora a certificare che in realtà (come chiesto dal Comune di Milano, assistito dai legali Maria Rita Surano, Lotario Dittrich, Giuseppe Lombardi e Carlo Federico Grosso) la competenza spetti alla giustizia italiana.
Nello specifico la controversia tra Jp Morgan Chase Bank, Jp Morgan Securities Ltd (entrambe americane), Depfa Bank Plc (irlandese), Ubs Limited (inglese), Ubs Italia Sim (italiana) e Deutsche Bank (tedesca) e il Comune di Milano riguarda quegli stessi contratti derivati per i quali è ancora in corso una causa penale, che vede Palazzo Marino accusare detti istituti di truffa aggravata ai danni dell`amministrazione comunale.
La sentenza della Corte suprema di cassazione riequilibra così almeno in parte la situazione dei pronunciamenti tra enti locali e banche a livello italiano, visto che le recenti decisioni della Cassazione, del Tribunale del Riesame di Terni e della stessa Banca d`Italia avevano fatto segnare punti importanti in favore degli istituti di credito.
 
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