Derivati, la Corte dei Conti indaga sugli affari tra il comune di Roma e JP Morgan
La procura regionale della Corte dei Conti del Lazio ha avviato un`indagine su un maxi-contratto da 400 milioni di euro in prodotti derivati, stipulato dal comune di Roma con la JP Morgan a novembre 2004.
Per il contratto, ha detto il procuratore regionale della Corte dei Conti Raffaele De Dominicis, ripreso da Agi, sono indagati due dirigenti, i quali sono stati `invitati a dedurre`, in sostanza a portare elementi a propria difesa e per farlo hanno tre mesi dalla notifica dell`atto (che risale allo scorso gennaio). L`accusa e` di non aver rispettato i procedimenti e di aver abusato delle loro funzioni stipulando un contratto con superficialita` e senza la prudenza necessaria.
La massima parte della somma, precisa il procuratore De Dominicis, e` tornata nelle disponibilita` del Comune, salvo alcuni `residui` per un totale di circa 10 milioni di euro.
`Fatto salvo quanto emergera` dalla difesa degli indagati - precisa De Dominicis - si puo` dire in linea generale che la vicenda rivela i limiti della riforma Bassanini, la quale con la sancita separazione tra le funzioni di indirizzo politico e quelle gestionali mette qualsiasi funzionario di ente pubblico nelle condizioni di operare autonomamente anche per importi di enorme rilevanza, senza rendere ragione agli amministratori`.
Il maxi-contratto siglato a novembre 2004 faceva seguito a una disposizione del 2002 della direzione extracompartimentale riconducibile alla direzione investimenti e finanza del comune di Roma. `Le persone indagate - sottolinea De Dominicis - hanno operato in assenza di ogni copertura politica`.