Derivati, il rischio dell’Apocalisse finanziaria. L`allarme è mondiale

Per un attimo lasciamo da parte le cialtronerie nostrane di Mps, dei comuni infarciti di spazzatura finanziaria e compagnia cantante. Che poi qualcuno potrebbe farci passare per campanilisti. In realtà, al di là delle mostruosità nostrane, il problema dei derivati riguarda il sistema finanziario nella sua completezza e vi è una notizia fresca fresca che potrebbe davvero fare da miccia a una possibile quanto catastrofica esplosione di questo sistema ormai in stato comatoso. Ma non vogliamo essere allarmisti, bensì realisti. Anche perché, se proprio vogliamo dirla tutto, un allarme ben più autorevole (per lo meno sulla carta) è arrivato proprio ieri dal presidente di Consob, Giuseppe Vegas il quale, intervenendo ad un convegno al Vicariato, ha ammesso che “Quella dei derivati è una bolla che mette a rischio l`economia mondiale. I derivati hanno prodotto un debito potenzialmente immenso, pari a dieci volte il Pil mondiale e di entità tale che nessuno sarebbe più in grado di pagare anche a causa di pratiche che sono diventate azzardo morale», ha detto criticando il comportamento degli operatori: «il profitto a breve termine non può essere l`unico obiettivo”. Ma passiamo ora alla notizia vera e propria. Ebbene, come riporta puntuale Il Sole 24 Ore, nove su dieci dei derivati a copertura dei rischi sui tassi di interesse piazzati dalle banche inglesi alle piccole e medie imprese sono irregolari. O meglio potrebbero esserlo a dare retta all`indagine conoscitiva della Financial service authority che apre la via a possibili compensazioni per le imprese danneggiate. E` un altro duro, potenzialmente durissimo, colpo per il sistema bancario britannico sotto schiaffo per lo scandalo Libor, ma soprattutto per il caso Ppi, ovvero i Payment protection insurance, garanzie che le banche vendevano ai titolari di mutui immobiliari. Anche in quel caso si rivelarono in molti casi polizze irregolari e quindi inesigibili. Per il caso Ppi le banche britanniche veleggiano verso un conto finale da 13 miliardi di sterline. E` impossibile immaginare ancora quale sarà il costo per l`industria del credito se l`indagine di Fsa confermerà che il 90% degli swap sul rischio tassi erano irregolari, ma è comunque nell`ordine dei miliardi di pound. Al centro della ricerca di Fsa ci sono 173 contratti derivati emessi da Hsbc, Rbs, Barclays e Lloyds ovvero i quattro giganti del credito inglese. C’è poco da dire. Se questa indiscrezione dovesse mostrarsi fondata potremmo davvero trovarci di fronte a un’anomala bolla “nucleare”. E allora, è proprio il caso di dirlo (non senza una piccola soddisfazione catartica di stampo nichilista) si salvi chi può…

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