Denaro illegale, arriva la sparata russa

Con una inusuale intervista alla vigilia della scadenza del suo mandato, il presidente della banca centrale russa Serghiei Ignatiev ha rivelato che nel 2012 49 miliardi di dollari - pari al 2,5% del pil - sono stati trasferiti fuori dalla Russia illegalmente e che oltre metĂ  di questa cifra era controllata da un singolo gruppo di persone.

`Possono essere pagamenti per droga, import `grigio`, tangenti e percentuali a dirigenti pubblici e manager autori di grossi acquisti`, spiega Ignatiev al quotidiano Vedomosti.

`Possono essere schemi per evadere le tasse`, ha aggiunto. C`ĂŠ l`impressione che metĂ  di questi trasferimenti illegali `sia interamente controllata da un solo gruppo ben organizzato di persone`, ha proseguito il presidente della banca centrale, che pochi giorni fa, insieme al ministro delle finanze Anton Siluanov, ha fatto gli onori di casa a Mosca per la presidenza russa del G20. Ignatiev non ha voluto identificare tale gruppo ma il suo clamoroso intervento, il primo del genere nei suoi 11 anni di presidenza `low profile`, ĂŠ stato interpretato da alcuni analisti come un atto d`accusa contro il capitalismo di stato putiniano che ha alimentato la corruzione su larga scala. Dei 49 miliardi di dollari in questione, secondo Ignatiev, 14 sono legati a operazioni commerciali, mentre i restanti 35 a trasferimenti di capitali dubbi: quest`ultima cifra rappresenta il 60% della fuga di capitali registrata in Russia nel 2012, pari a 56,8 miliardi di dollari. Il trasferimento illegale all`estero di 49 miliardi di dollari avrebbe comportato un mancato entroito per le cassa statali, secondo Ignatiev, di oltre 11 miliardi di euro, che salgono a quasi 15 se si considerano anche le operazioni illegali interne: una somma paragonabile, sottolinea Vedomosti, a tutte le spese federali per l`istruzione o per la sanitĂ .

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