DEL RUOLO DELLA FILOSOFIA. TODDE&SORU - SORU&TODDE....
Giannina Puddu, 2 agosto 2024.
La risposta che il Governatore Todde ha dato all'ex Renato Soru per cui: «Il post di Renato Soru sulla speculazione energetica? Preferisco non replicare. Dico semplicemente che la mia porta è sempre aperta, ma ricordo anche che sono una persona concreta. Quindi se ci sono dei temi concreti su cui misurarci lo faremo, altrimenti sulla ‘filosofia’ in questo momento ho poco tempo da perdere», esprime lacune culturali di base.
La "Filosofia" è la madre di tutte le scienze.
E', questo, non lo ha detto un idiota qualsiasi, ma il signor Hegel: La filosofia è la scienza universale dei principi delle singole scienze nel senso che, lungi dall’opporsi alle scienze, vuole anzi fondarle, dare cioè loro fondamenti logici, metodologici, concettuali rigorosi.
Alessandra Todde ha acquisito, nel suo ambiente familiare, una grande passione per la matematica e per l'informatica, dimostrando di saper raggiungere livelli di eccellenza.
Ma, pare che Todde sia completamente concentrata sul particolare che le fa perdere di vista l'insieme.
La matematica, si sviluppa sulla base di assiomi che non è in grado di dimostrare, nè ha interesse a dimostrare.
La matematica è una scienza particolare, mentre la Filosofia è la scienza dei princìpi delle scienze singole.
La Filosofia è la scienza suprema, madre di tutte le scienze e che insegna a «ragionare per raggiungere fini».
E, tutti noi, qui, in Terra di Sardegna, abbiamo proprio la necessità e l'urgenza di "raggiungere fini", concreti e urgenti, per difendere il nostro territorio dall'attacco di questi nuovi sciacalli della speculazione energetica.
Pertanto, la reazione di Todde a Soru, pare scomposta, nervosa, arrogante, inopportuna in questo momento che ha bisogno dell'unione di tutte le forze in campo.
Letto il lungo post di Soru, su Facebook il 30 luglio alle 17,59, che l'ha provocata, il Governatore Todde avrebbe dovuto concedersi e concedere il tempo per una migliore e più opportuna riflessione-reazione.
Perchè è Soru, un uomo che in Sardegna ha, ancora, un seguito importante del quale si deve tener conto e, perchè, ha competenze da mettere sul tavolo.
Dico questo pur avendo profonde riserve verso Renato Soru, per il suo progetto "Abbanoa Monstre", per esempio, che di nuovo pare aver introdotto solo ulteriore inefficienza, seccature e disagi per i residenti in Sardegna.
Oggi, per il suo chilometrico post che avrebbe potuto e dovuto tradurre in sintesi.
Chi intende ostentare "trasparenza" puntando verso l'"opacità", inonda il suo interlocutore di parole (le banche e le assicurazioni sono maestre in questo esercizio...) con l'effetto di scoraggiarlo, di confonderlo, di ammansirlo e di sedarlo così da renderlo docile e gestibile per fargli accettare condizioni che, se chiaramente espresse, rifiuterebbe, in molti casi.
Infatti, da ciò che Soru ha scritto non traspare il suo obiettivo concreto riguardo l'assalto specultivo energetico contro la Sardegna.
Nel suo tumulto verbale, scrive Soru per sintetizzare: Noi di Progetto Sardegna riteniamo che paesaggio e urbanistica siano valori e competenze importanti, ma da soli non basteranno a bloccare il disastro.
Occorre una nuova proposta, unitaria, coraggiosa e articolata che segni un vero cambiamento e che non passi inosservata da parte dello Stato e di tutte le parti interessate.
- Attraverso il processo di "pirolisi" che usa i rifiuti come materia prima, risolvendo il problema energetico e quello dello smaltimento dei rifiuti, cancellando il costo Tari per le comunità che sarebbero fornitrici della materia prima.
- Attraverso il potenziamento della fonte idroelettrica (Omodeo docet...) che sarebbe anche l'ottima occasione per fare ordine tra i bacini di cui già disponiamo, risorse assolutamente sprecate ad oggi e che sono causa della cronica mancanza di acqua, mentre abbiamo abbondanza d'acqua che, se fosse ben gestita, accumulata, conservata, potrebbe essere distribuita al bisogno, come oggi.
- Attraverso le piccole "comunità energetiche", escluso con rigore, qualsiasi intento speculativo e/o effetto impattante sul territorio.
- Attraverso il totale finanziamento a carico dello Stato di piccoli impianti domestici o aziendali per il soddisfacimento del fabbisogno diretto e usando superfici già esistenti.