Dedicato a chi sceglie di investire nelle commodity
Da ottobre fino a febbraio, in genere i prezzi delle commodity si sono rafforzati in linea con le quotazioni azionarie, essenzialmente sostenuti da un incremento del 30% delle materie prime energetiche nel periodo considerato, ma successivamente sono stati teatro di unâondata di vendite.
I prezzi agricoli e dei generi alimentari sono rimasti essenzialmente stabili da settembre, mentre le materie prime industriali hanno segnato una ripresa solo a gennaio. In altre parole, l`attivitĂ si Ăš concentrata soprattutto nel comparto energetico, sostenuta soprattutto dai timori di disordini geo-politici in Medio Oriente.
Il prezzo future del petrolio Ăš rimasto abbastanza stabile, mentre Ăš aumentato solo il prezzo spot, che rispecchia i timori di imminenti carenze piĂč che un eventuale rischio di scarsa offerta nel lungo periodo. Con un paio di eccezioni (come l`Iran e la Siria), quasi tutte le aree del mondo stanno producendo piĂč petrolio e gas naturale oggi che in passato, per cui i timori rispetto alla tendenza del prezzo a breve e al suo impatto sull`inflazione possono a ragione considerarsi eccessivi.
A mio avviso, tranne che in caso di conflitto con l`Iran, i prezzi delle commodity dovrebbero avere un influsso positivo sull`inflazione nel 2012.
Tratto dal report di John Greenwood, Chief Economist di Invesco