Debito pubblico e politica, ecco chi ha fatto più danni

Il governo tecnico guidato dal presidente Monti e da noti banchieri ispirati dalle cancellerie europee e grandi banche di affari, invece di varare politiche economiche per la riduzione del debito pubblico, ha lasciato che aumentasse a livelli record, da 1.912,3 miliardi di euro del novembre 2011 a 2.034,7 miliardi del marzo 2013, con un incremento di 122,336 miliardi in soli sedici mesi ed un occulto balzello (che si aggiunge a rincari ed aumenti di tasse, tariffe, Iva, Imu  e prezzi) di ben 2.052 euro a carico di ognuno dei 59,6 milioni di abitanti censiti dall’Istat.

Debito pubblico e politica, ecco chi ha fatto più danni

Il governo Monti, in carica da metà novembre 2011 infatti, ha generato un aumento di 122,336 miliardi in 16 mesi, da fine novembre 2011 ( 1.912,389  miliardi) a marzo di quest’anno (2.034,725 miliardi, ultimo dato fornito da Bankitalia sull’ammontare del debito pubblico), pari a circa 7,4 miliardi di aumento medio mensile. L’incremento del debito per 122,336 miliardi di euro generato dal governo Monti ha prodotto per i cittadini italiani (59,6 milioni) un aumento del carico pro capite pari a +2.052 euro.Ad oggi, il debito a carico di ciascun cittadino italiano  è pari a 34.139 euro.

Adusbef e Federconsumatori chiedono una netta inversione di tendenza al nuovo Governo per abbattere il debito pubblico, sia tagliando i costi assurdi della spesa pubblica,fissata a 810 miliardi di euro per il 2013,che mettendo finalmente mano alla vendita del 50% di oro e riserve di Bankitalia, pari a circa 130 miliardi di euro (ai prezzi attuali), da imputare totalmente al fondo di ammortamento del debito pubblico, essendo inaccettabile lasciare in eredità un fardello alle nuove generazioni, che ai calcoli attuali è pari a 34.139 euro che grava su ogni abitante, neonati compresi, ben 92.500 euro a carico di ognuna delle famiglie (22 milioni).

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Adusbef, per valutare la tendenza di ogni governo all’aumento del debito pubblico, preso in considerazione  il livello del debito alla data delle dimissioni e lo ha sottratto al livello di debito alla data del suo insediamento. Ha quindi diviso questa differenza per la durata del governo espressa in mesi. 

Ne deriva che l’ultimo governo Prodi, durato in carica 24 mesi dall’aprile 2006 all’aprile 2008, ha generato un aumento  del debito di 92,587 miliardi (da 1.576,688 a 1.669,275 miliardi), pari a 3,857 miliardi di aumento medio mensile. L’incremento del debito per oltre 92,587 miliardi di euro generato dal governo Prodi ha prodotto per i cittadini italiani un aumento del carico pro capite pari a + 1.554 euro. Con Prodi, il debito pro capite a fine mandato era pari a 28.008 euro.

L’ultimo governo Berlusconi, durato in carica 42 mesi dal maggio 2008 all’ottobre 2011, ha generato un aumento del debito di 261,665 miliardi (da 1.654,737 a 1916,402 miliardi), pari a 6,230 miliardi aumento medio mensile. L’incremento del debito per oltre 261 miliardi di euro generato dal governo Berlusconi ha prodotto per i cittadini italiani un aumento del carico pro capite pari a + 4.390  euro.Con Berlusconi, il debito pro capite a fine mandato era pari a 32.154 euro.

Il governo Monti, in carica da metà novembre 2011, ha generato un aumento di 122,336 miliardi in 16 mesi, da fine novembre 2011 ( 1.912,389  miliardi) a marzo di quest’anno (2.034,725 miliardi, ultimo dato fornito da Bankitalia sull’ammontare del debito pubblico), pari a circa 7,4 miliardi di aumento medio mensile.  Il calcolo preciso imputabile a Mario Monti è di difficile esecuzione perché non abbiamo il valore del debito a metà novembre 2011. L’incremento del debito per 122,336 miliardi di euro generato dal governo Monti ha prodotto per i cittadini italiani (59,6 milioni) un aumento del carico pro capite pari a +2.052 euro. Ad oggi, il debito a carico di ciascun cittadino italiano  è pari a 34.139 euro.

A cura di Federconsumatori