Debiti pubblici mondiali per miliardi di dollari, ma nessuna via d`uscita: un cane che si morde la coda...

52mila miliardi di dollari. A tanto è arrivato ad ammontare l’insieme dei debiti pubblici mondiali, una cifra del 50% superiore rispetto al non così lontano 2007, l’anno in cui la crisi ha avuto inizio. Di questa quantità ben l’84% è a carico dei Paesi più industrializzati, dove il rapporto tra debito e PIL si attesta quasi ovunque intorno al 100% (in Asia e Africa la percentuale scende invece intorno al 33%).

Debiti pubblici mondiali per miliardi di dollari, ma nessuna via d`uscita: un cane che si morde la coda...
Ma come si è arrivati a questa situazione? Senza dubbio la causa principale sta nella crescita degli ultimi dieci anni, avvenuta quasi esclusivamente grazie all’utilizzo del rifinanziamento. Questa tattica si sta però rivelando a doppio taglio, in quanto i presupposti per il suo corretto funzionamento sono ormai venuti meno, se non altro in Europa. Sta innanzitutto mancando infatti la fiducia degli investitori, principali fautori di volta in volta del riacquisto del debito, i quali non ricevendo alcuna garanzia sul futuro si tirano indietro, causando così un rallentamento della crescita economica, aiutata in questo parallelamente anche dalle politiche restrittive che stanno influendo più del previsto sulla mancanza di liquidità all’interno del sistema bancario.
La via d’uscita da questo circolo vizioso venutosi in questo modo ad instaurare appare quindi ancora molto lontana, almeno finchè i Paesi europei – tra i quali ovviamente l’Italia (che paga il 6,79% sui titoli decennali) – continueranno ad essere costretti a promettere interessi elevatissimi pur di riuscire a farsi prestare denaro dai risparmiatori.
In tal senso restiamo con interesse alla finestra in vista del 2012, quando scadranno 1.900 miliardi di debiti da rimborsare.
 
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