Dati allarmanti sull’andamento economico del nostro Paese

Sono a dir poco allarmanti i dati diffusi ieri dall’Istat relativamente al PIL nel primo trimestre 2013, la cui contrazione risulta pari al -0,5%.

Il calo già acquisito per l’anno in corso è del -1,5%, confermandosi più grave di quanto previsto dal Governo (-1,3%).

Dei dati estremamente preoccupanti che, ancora una volta, non ci sorprendono. Addirittura, secondo le nostre previsioni, a fine anno il PIL rischia di avvicinarsi al -2%.

Infatti, si tratta dell’ovvia conseguenza del progressivo impoverimento delle famiglie, costrette a tagliare in maniera sempre più pesante i propri consumi, intaccando addirittura il settore alimentare e quello della salute.

Un dato per tutti rappresenta in maniera chiara ed inequivocabile la situazione di crisi vissuta dalle famiglie: secondo quanto rilevato dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, nel 2013, la caduta della spesa alimentare si attesterà al -4,6%, che equivale ad una contrazione di spesa di oltre 262 Euro annui a famiglia.

Nell’esprimere tutta la gravità di tale situazione ci teniamo a sottolineare che il comparto alimentare, per sua natura, è considerato anelastico e quindi difficilmente subisce importanti variazioni del suo andamento.

Il fatto che le famiglie riducano in maniera così marcata la spesa relativa a tale settore vuol dire che hanno già tagliato i consumi relativi a qualsiasi altra voce.

Tutto ciò ha un impatto pesantissimo sull’andamento dell’economia italiana, come dimostrano i dati sul PIL e sulla produzione industriale.

“Per questo, come sosteniamo da anni, l’unica strada per invertire tale tendenza è agire in direzione di un rilancio della domanda di mercato, disponendo un sostegno alle famiglie a reddito fisso ed eliminando ogni misura che possa intaccare ulteriormente il potere di acquisto delle famiglie già allo stremo.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

In tal senso è assolutamente indispensabile cancellare l’aumento dell’IVA da luglio, che avrebbe effetti catastrofici sull’intera economia, con un ricarico per le famiglie di 207 Euro nel 2013; nonché eliminare l’IMU sulla prima casa (per chi ne possiede solo una) con benefici importanti per i cittadini.

A cura di Federconsumatori

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