Crisi, siamo in recessione da un anno e mezzo
Il Pil italiano cala per il sesto trimestre consecutivo: tra ottobre e dicembre del 2012 e` diminuito dello 0,9% e del 2,7% su base annua.
Secondo le stime Istat il calo congiunturale e` la sintesi di diminuzioni del valore aggiunto in tutti i comparti di attivita` economica: agricoltura, industria e servizi. Sei trimestri di flessione congiunturale negativa non si verificavano da 20 anni, tra il 1992 e il 1993. Nel 2012 il Pil corretto per gli effetti di calendario e` diminuito del 2,2% rispetto all`anno precedente e la variazione acquisita per il 2013 e` pari a -1%. Quel che e` accertato - e lo rileva oggi l`Ocse - e` che negli ultimi anni in Italia `il Pil pro capite ha continuato a contrarsi, collocandosi ben al di sotto della media superiore dell`Ocse`. Questo si legge nel rapporto `Going For Growth 2013` elaborato dall`organizzazione di Parigi. Il rapporto sottolinea come nel paese, `nonostante un aumento dell`intensita` di capitale, la crescita della produttivita` del lavoro e` stata modesta e l`utilizzo della forza lavoro rimane basso`.
Dati negativi anche per Germania, Francia ed Eurozona dove il Pil e` sceso dello 0,6% nel quarto trimestre, il peggior calo dal 2009. E su base annua ha registrato una diminuzione dello 0,9%, secondo le stime pubblicate oggi da Eurostat. I timori della recessione in Europa affossano le borse, mentre lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti risale a quota 278, 6 punti sopra i valori della chiusura di ieri, dopo a essere sceso a un minimo di 265 punti.
La Bce vede un recupero dell`economia nella seconda parte dell`anno ma lancia l`allarme disoccupazione, soprattutto per i giovani. `Per l`area dell`euro ci si attende una debolezza dell`economia nella prima parte del 2013`, si legge nel bollettino mensile di Francoforte, `in particolare, gli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori pubblico e privato seguiteranno a gravare sull`attivita` economica`. `Nel prosieguo del 2013 l`attivita` dovrebbe recuperare gradualmente`.
Il mercato del lavoro dell`area dell`euro `ha continuato a deteriorarsi, mentre dalle piu` recenti indagini previsive emergono segnali di ulteriori dinamiche negative nel prossimo futuro`, prosegue la Bce. In particolare `i lavoratori giovani e scarsamente qualificati sono stati particolarmente colpiti dalla crisi`. Il tasso di disoccupazione nell`Eurozona e` destinato ad attestarsi al 12,1% nel 2013 per poi scendere all`11,9% nel 2014 e all`11,2% nel 2015, risulta dalla `Survey of Professional Forecasters` trimestrale contenuta nel bollettino. Si tratta di un deciso peggioramento rispetto alle proiezioni del trimestre precedente, quando era stato calcolato un tasso di disoccupazione pari all`11,6% nel 2013 e all`11,2% nel 2014. In un orizzonte temporale piu` ampio, e` atteso un tasso di disoccupazione del 9,5% nel 2017.
Infine, nonostante un rafforzamento della raccolta di depositi bancari e da nuovi afflussi di capitali nell`Eurozona, prosegue la stretta sul credito nell`eurozona, con i prestiti alle imprese calati dell`1,3% a dicembre dopo essere scesi dell`1,5% a novembre. Il tasso di crescita dei prestiti alle famiglie e` invece rimasto stabile allo 0,7% a dicembre.
Le borse europee hanno chiuso in rosso depresse dai dati negativi sui Pil di Eurozona, Italia, Francia e Germania. A Londra l`indice Ftse 100 cede lo 0,5% a 6.327,36 punti, a Parigi il Cac 40 arretra dello 0,78% a 3.669,60, a Francoforte il Dax 30 perde l`1,05% a 7.63,19 punti. In calo anche Milano, -1% e Madrid -0,67%.