Crisi, nel 2012-2013 la spesa complessiva delle famiglie si è ridotta di 52 miliardi di Euro
Anche Confcommercio conferma la caduta verticale dei consumi, attestando nel mese di aprile una contrazione del -3,9%.
Un dato drammatico che rappresenta un segnale evidente della situazione di crisi in cui versano le famiglie.
Queste ultime, infatti, devono far fronte ad una forte contrazione del proprio potere di acquisto, aggravata anche dalla crescita di prezzi e tariffe, che continua ad avvenire nonostante le presunte “frenate” stimate dall’Istat.
Tale andamento sta costringendo le famiglie a ridurre in maniera sempre più drastica i propri consumi, la cui contrazione, nel biennio 2012-2013, risulta pari al -7,3%, percentuale che equivale ad una contrazione della spesa complessiva delle famiglie di circa 52 miliardi di Euro.
Solo quest’anno, addirittura, la diminuzione dei consumi alimentari (vale a dire il segnale più grave ed allarmante della grave difficoltà in cui si trovano le famiglie) risulta pari al
-4,3%.
È evidente che, in una situazione come questa, la prima misura da adottare per evitare il tracollo dei consumi e, con esso, dell’intero sistema produttivo, è l’eliminazione dell’aumento dell’IVA da luglio.
Un’operazione che, da sempre, abbiamo definito demenziale, in quanto rischia di creare danni irreparabili all’intera economia italiana, nonché ricadute nel 2013 di oltre +207 Euro a famiglia.
Tra l’altro le aliquote IVA sono già state ritoccate per diversi prodotti, dalle bevande ed i cibi dei distributori (dal 4 al 10%) ai gadget allegati ai giornali (dal 4 al 21%), per reperire 200 milioni di Euro annui necessari da destinare all’ecobonus.
“È giunto il momento di agire concretamente per un rilancio della domanda di mercato e non per il suo ulteriore abbattimento.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Per questo è fondamentale avviare misure di sostegno alle famiglie a reddito fisso edun serio piano per la ripresa degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, indispensabili per un rilancio dell’occupazione, in particolare quella giovanile.