Crisi, fallimenti record per le nostre imprese

I dati resi noti dal Cerved sul fallimento delle imprese italiane rappresentano un forte segnale di allarme sulla situazione del nostro Paese.

Con 3.500 procedure di fallimento avviate nel primo trimestre 2013, il +12% rispetto allo stesso periodo del 2012, si è raggiunto un nuovo record.

I concordati, inoltre, sono in crescita del 76%.

Tutti indicatori drammatici, che testimoniano la crisi che il Paese e le famiglie stanno vivendo.

I fallimenti, infatti, sono dettati principalmente dalla caduta del potere di acquisto delle famiglie, che ha determinato una grave contrazione della domanda di mercato.

Basti pensare che nel biennio 2012-2013 la caduta dei consumi, secondo i dati aggiornati dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, risulta pari al -7,3%, con una diminuzione complessiva della spesa di circa 52 miliardi di Euro.

Oltre a comportare un andamento estremamente negativo per i bilanci delle imprese, questa situazione continua a provocare gravi ricadute sul fronte dell’occupazione, che ha toccato ormai quota 11,5% e, viste le premesse, è destinata a crescere ulteriormente, secondo le previsioni oltre il 12%.

“Per questo siamo convinti che si renda sempre più urgente ed improrogabile un intervento del Governo mirato ad arginare questa pericolosa tendenza.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Il rilancio occupazionale e la ripresa degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca sono, infatti, indispensabili per imprimere una svolta decisiva alla situazione economica del Paese, facendola uscire dal pericolosissimo circolo vizioso in cui è piombata.

Per questo ribadiamo la necessità di disporre misure per il rilancio economico, che prevedano prima di tutto l’eliminazione del demenziale aumento dell’IVA previsto da luglio, in mancanza del quale: le famiglie dovranno far fronte ad aumenti medi di 207 Euro, i consumi, quindi, subiranno una nuova caduta disastrosa e le imprese continueranno a fallire a causa della forte contrazione della domanda.

A cura di Federconsumatori

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