Crisi, Bankitalia sceglie la via dell`ottimismo

L`Italia uscira` dalla recessione nel corso del 2013. E` la previsione contenuta nel Bollettino economico della Banca d`Italia che spiega come l`attivita` economica abbia continuato a ridursi anche in estate, con segnali meno sfavorevoli in settembre. In questo quadro, sollecita Bankitalia, `resta prioritaria e cruciale l`attuazione delle riforme strutturali e delle misure gia` adottate`.

Crisi, Bankitalia sceglie la via dell`ottimismo

`Secondo la recente Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2012 diffusa dal Governo - si legge nel Bollettino -, la dinamica del prodotto, pari a -2,4% nel 2012, rimarrebbe negativa anche nel 2013 (-0,2%). Le valutazioni degli analisti censiti in ottobre da Consensus Economics e le proiezioni piu` recenti del Fondo monetario internazionale prefigurano un calo sostanzialmente in linea con quello previsto dal Governo per il 2012 e sono invece piu` sfavorevoli per il prossimo anno (-0,7%). Anche tali previsioni implicano che, su base trimestrale, il Pil smetta di diminuire nel corso del 2013. `Le previsioni del Governo e dei principali analisti, - prosegue Bankitalia - pur prefigurando per l`Italia una crescita negativa nella media del 2013, restano coerenti con un`uscita dalla recessione nel corso del prossimo anno. A un piu` rapido ritorno alla crescita puo` contribuire un miglioramento delle condizioni del credito e del clima di fiducia. Nell`ambito dell`ampio processo di riforma in corso, volto a riportare l`Italia su un sentiero di crescita sostenuta, nelle ultime settimane sono stati adottati ulteriori provvedimenti, che mirano a rendere piu` efficiente la Pubblica amministrazione e a favorire lo sviluppo di imprese innovative.
  E` cruciale procedere con decisione e tempestivita` nell`attuazione delle misure gia` adottate`. Secondo Bankitalia `in Italia l`attivita` economica, scesa nel secondo trimestre allo stesso ritmo del primo (-0,8 per cento sul periodo precedente), ha continuato a ridursi anche nei mesi estivi, sebbene con un`intensita` minore. La debolezza della domanda per consumi e investimenti riflette condizioni finanziarie ancora tese, gli effetti delle manovre di bilancio sul reddito disponibile, la bassa fiducia di famiglie e imprese. In settembre i sondaggi presso le aziende hanno fornito segnali di una lieve attenuazione del pessimismo sulle prospettive a breve termine, ancora non tali da prefigurare un immediato ritorno alla crescita`.

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