Crisi, 82 miliardi per riprendere a crescere
Riprogrammare gli 82 miliardi di fondi Ue già previsti per il periodo 2007-2013 e non ancora utilizzati per iniziative a sostegno della crescita e dell`occupazione, soprattutto giovanile. È l`invito rilanciato oggi dalla Commissione Ue, a qualche giorno dal vertice Ue dedicato a questi temi.
Sono infatti rimasti finora senza destinazione 22 miliardi di euro del Fondo sociale europeo e 60 tra fondi di coesione e fondi regionali. «I fondi strutturali garantiscono la continuità degli investimenti in questi tempi difficili, ed è estremamente importante che gli stati membri e le regioni approfittino di queste possibilità di finanziamento», ha sottolineato il commissario Ue alle politiche regionali Johannes Hahn. In questa ottica, l`Italia, ha ricordato la commissione portando Roma come esempio, ha messo a punto il Piano d`azione per il Sud, con investimenti in infrastrutture, trasporti, banda larga, educazione, formazione e lavoro pari a 3,1 miliardi di euro, di cui 1,5 finanziati con i fondi Ue. Bruxelles non intende in ogni caso rivedere la sua posizione e considerare il cofinanziamento messo a disposizione degli stati membri per realizzare questi progetti d`investimento, considerati prioritari dalla stessa Ue, al di fuori del computo del deficit nel Patto di stabilità e crescita, come aveva proposto l`Italia.