Crescita e occupazione, un patto per ripartire

Un nuovo patto per promuovere la crescita e l`occupazione e per garantire la stabilita` in Italia e in Europa.

E` la proposta lanciata dal consiglio generale della Confsal (Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori) sollecitando ``le forze responsabili`` a riprendere in mano l`iniziativa garantendo la coesione sociale, senza cui non ci sono ne` sviluppo ne` benessere.

``E sara` sulla capacita` di attenersi a questi valori fondamentali che sara` valutata l`autorevolezza del nuovo parlamento di fronte alle tante questioni aperte e si misurera` la governabilita` del paese``. ``Oggi, la politica e tutte le istituzioni sono chiamate ad assumersi, pur nella distinzione dei ruoli, la responsabilita` di far uscire il paese dal tunnel della recessione attraverso, anzitutto, la promozione e la valorizzazione del lavoro e il sostegno alle imprese legali, innovative e virtuose. La crescita economica e occupazionale e` l`emergenza piu` grave e, pertanto, e` la priorita` d`intervento politico in Italia e in Europa``.

Per promuovere la crescita e l`occupazione, la Confsal rilancia otto punti: ridurre progressivamente il cuneo fiscale sul lavoro; estendere universalmente l`incentivazione e la premialita` della produttivita`; rendere piu` efficiente ed efficace, a livello Eurozona, il servizio pubblico per l`impiego (a oggi colloca non piu` del 3 per cento e opera solo nelle regioni di Centro-Nord); incentivare l`occupazione delle donne con misure che rendano compatibili vita lavorativa e familiare, con il potenziamento di asili nido, scuole a tempo pieno, servizi e assistenza per gli anziani, congedi e voucher per baby-sitter; riorganizzare la rete dei servizi formativi e per il lavoro e superare i ritardi nell`attuazione della normativa sull`apprendistato, che resta l`accesso fondamentale al mercato del lavoro; rendere fruibile ed efficace la formazione permanente per i lavoratori piu` anziani; investire nei settori strategici come istruzione, formazione, cultura, ricerca di base e applicata, innovazione di processo e di prodotto, fonti energetiche, ma anche in espansione come economia verde, sanita`, servizi d`informazione, riqualificazione e messa in sicurezza del territorio; migliorare le strategie d`inclusione attiva e di lotta alla poverta`.

In particolare la Confsal propone il varo di 5 provvedimenti in tempi rapidi a causa della grave recessione.

Il sindacato autonomo sollecita la detassazione significativa, anche se graduale, dei salari pubblici e privati; riduzione del costo del lavoro, operando su fiscalizzazione del cuneo contributivo e su Irap e avendo particolare attenzione per le pmi; stabilizzazione dei rapporti di lavoro; integrazione delle risorse finanziarie per la cassa integrazione in deroga; sostegno selettivo, per le attivita` di ricerca e innovazione, alle imprese virtuose.

Le risorse occorrenti per la copertura di questi provvedimenti possono essere reperite con una lotta all`evasione fiscale ancora piu` incisiva, e una complessiva ed equivalente modulazione dell`imposizione fiscale, con i tagli, quelli possibili e giusti, ai costi della politica, con le dismissioni graduali e ``convenienti`` del patrimonio pubblico inutilizzato. In sintesi, si tratterebbe di fare subito una manovra finanziariamente compatibile a favore del lavoro e delle imprese, soprattutto per le pmi.

Intanto, considerata la perdita del potere di acquisto delle retribuzioni dei dipendenti e dei pensionati nel periodo 2007-2013, il governo potrebbe attuare degli interventi fiscali compensativi ed equitativi, a cominciare dal recupero automatico del fiscal drag , vale a dire delle maggiori imposte pagate per l`effetto inflattivo, per proseguire con l`applicazione dell`invarianza di gettito cosi` che all`aumento del prelievo locale corrisponda una pari diminuzione di quello centrale. Per essere chiari, nei sei anni considerati il drenaggio fiscale e` stato pari a 10 miliardi di euro che vanno restituiti, per equita`, a lavoratori e pensionati.

La Confsal poi chiede di sospendere l`aumento dell`Iva, rinviare la Tares e rimodulare l`Imu. Su questi provvedimenti, che aggraverebbero irrimediabilmente la situazione finanziaria delle famiglie piu` deboli, la Confsal esprime un deciso dissenso e chiede al governo di sospendere l`aumento dell`Iva, di rinviare almeno al 2014 l`introduzione della Tares e di rimodulare complessivamente l`Imu per famiglie e imprese.

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