Credito alle imprese, il mare è più calmo

Peggiora la capacita` delle imprese del terziario di far fronte al proprio fabbisogno finanziario nel secondo trimestre del 2012, anche se si osservano timidi segnali di stabilizzazione per l`accesso al credito.

E` quanto emerge dall`Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel secondo trimestre, realizzato da Confcommercio-Imprese per l`Italia in collaborazione con Format Ricerche.

Complessivamente, quasi il 65% delle imprese ha avuto difficolta` a fronteggiare autonomamente le proprie esigenze o, addirittura, non ci e` riuscita affatto, mentre resta ancora molto bassa la quota di imprese - una su cinque - che si e` rivolta alle banche per chiedere un finanziamento; di queste, il 38,5% ha ottenuto il credito con ammontare pari o superiore alla richiesta, ma una quota non molto dissimile (circa il 36%) non si e` vista soddisfare le proprie richieste (percentuale che arriva intorno al 50% per le imprese del Centro e del Mezzogiorno). Tra le motivazioni che hanno spinto le imprese a chiedere un finanziamento, anche se sono in aumento le richieste per nuovi investimenti, la maggioranza delle imprese (quasi il 60%) si e` rivolta alle banche per esigenze di liquidita` o di cassa; qualche miglioramento, infine, viene percepito dalle imprese in riferimento al costo del finanziamento e delle ``altre condizioni``, alla durata temporale del credito e alle garanzie richieste da parte delle banche a copertura dei finanziamenti concessi. Insomma, permangono ancora forti elementi di criticita` anche se i dati indicano una leggera tendenza al miglioramento delle condizioni di accesso al credito.

Si tratta, comunque, di segnali ancora timidi nel contesto di grande rallentamento e difficolta` dell`attivita` economica, afferma l`Osservatorio e bisognera` attendere i prossimi mesi per verificare l`inizio di una reale ed effettiva inversione di tendenza.

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