Credit Suisse: Piazza Affari sottovalutata

Nonostante il baco dei debiti sovrani contamini i mercati finanziari europei, da un’analisi realizzata dagli esperti di Credit Suisse emerge che la situazione italiana non è tragica come molti la dipingono e soprattutto che il listino azionario milanese è, in questo momento, sottovalutato. Lo studio, illustrato da Stefan Keitel (nella foto), direttore della divisione asset management di Credit Suisse Zurigo, mette in luce che ‘’l’Italia ha problemi di competitività e liquidità, ma non di solvibilità’’. Gli indici che fanno ben sperare per la nostra economia sono, in sintesi, i seguenti: una discreta performance nell’avanzo primario di bilancio, rappresentato dalla differenza tra il totale delle entrate e l’ammontare complessivo della spesa pubblica, escluse le spese per interessi; una scadenza media del debito di sette anni; un indebitamento complessivo contenuto, in riferimento sia al pubblico che al privato; un rapporto tra debito netto e PIL inferiore al 20%. Da evidenziare, inoltre, che queste performance sono ottenute nonostante i finanziamenti dalla Bce siano abbastanza limitati, aggirandosi attorno al 7% del PIL.

Credit Suisse: Piazza Affari sottovalutata

Se, dati i rendimenti attuali, la tentazione è quella di privilegiare i titoli di Stato a discapito delle azioni italiane, anche in virtù della forte volatilità dei listini azionari, gli esperti dell’istituto svizzero sostengono che allo stato attuale il mercato stia sottovalutando il comparto azionario. A soffrire maggiormente di questa sottostima sarebbero le blue chips come Enel, vale a dire le azioni quotate delle aziende di maggiori dimensioni con una performance costante per quanto attiene gli utili e la distribuzione di dividendi in crescita, e le partecipazioni nelle società esportatrici, in particolare quelle con i rapporti più stretti con i mercati emergenti. Le previsioni degli analisti svizzeri sull’incremento del PIL sono, per l’Eurozona, del 2% nel 2011 e dell’1,8% nel 2012; per gli Stati Uniti dell’1,6% quest’anno e dell’1,8% il prossimo; per i mercati emergenti, invece, la stima raggiunge il 6,2% nel 2011 e il 6,1% nel 2012.

Nonostante la volatilità dei listini, il consiglio di Credit Suisse è quello di non farsi prendere dal panico e di non escludere a priori l’allocazione nel proprio portafoglio finanziario di alcune categorie di azioni in quanto rappresentative di asset reali, in una logica di lungo termine. Il portafoglio potrebbe essere poi diversificato con una quota di investimento negli immobili e nell’oro, beni rifugio per eccellenza, a mitigare la maggiore volatilità della quota azionaria.

Tra i mercati azionari internazionali lo studio considera una buona opportunità il Giappone, alla luce della capacità del paese di riemergere sempre anche in seguito ad eventi catastrofici come tsunami e terremoti.

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